Servizi Economia e società

Marghera, la nuova piazza spaventa. Le associazioni: “parliamone”

Nasce a Marghera un movimento che mette in discussione i progetti per cambiare il quartiere e strapparlo al degrado. Richiesta anche la VAS

Marghera, sono partiti con i cortei contro la micro-criminalità e le spaccate nel centro di Mestre scegliendosi un nome, “Riprendiamoci la Città”. Ora, alcuni nuclei di quel movimento, “Marghera Oggi 2.0” e il comitato “Viviamo Marghera” provano a riprendersi il quartiere. Lo fanno rilanciando il dibattito su tre grandi interventi progettati dalla giunta Brugnaro, destinati a cambiare il volto e la personalità del popoloso borgo nato all’ombra del porto e della zona industriale.

Il commento di Rubens Gebbani

Rubens Gebbani, esponente di Marghera 2.0: “Questa sera ci siamo trovati come comitati di gruppi di lavoro fra Marghera 2.0 e il comitato Viviamo Marghera al “Vapore”, il solito locale. Abbiamo presentato alcuni progetti, che sono stati somministrati via stampa, ma senza nessuna interazione, nessuno è potuto entrare nel merito. Questi progetti, che vanno a gravare sul territorio, sono il distretto sanitario e la questura, oltre al grande progetto “americano” in area Ulloa”.

I progetti

Nel mirino delle associazioni ci sono tre grandi progetti. Innanzitutto, la nuova questura e la ristrutturazione della piazza centrale, con l’abbattimento di 48 alloggi ERP. Inoltre, la reinterpretazione della zona di via Ulloa, zona ora fonte di degrado. Essa dovrebbe diventare un’area verde pubblica di 30.000 metri quadrati con adiacente un parcheggio e vi dovrebbe sorgere un nuovo edificio direzionale.

Un’opera, quest’ultima, che cambierebbe l’accesso al quartiere. Si innesterebbe alla piastra di scavalco sopra il fascio binari che costituirebbe la nuova stazione ferroviaria, larga 31 metri, lunga 100 e alta 9.

Le controproposte di Marghera

Rubens Gebbani: “Noi non diciamo di no a niente, non siamo “quelli del no”, ma abbiamo spiegato tutte le buone ragioni e abbiamo raccolto supporto affinché venga fatta una valutazione dell’impatto ambientale, una valutazione di impatto strategica su tutta l’area, perché secondo noi lì si distrugge Marghera città giardino”

Le loro controproposte sono il mantenimento degli edifici che ospitavano gli alloggi popolari in piazza Mercato, con appartamenti dal primo piano in su e negozi al pian terreno. Inoltre, il tunnel tra via Dante e via Rizzardi trasformato in galleria d’arte, per incentivare al passaggio delle persone e scoraggiare pusher e clochard a cercarvi riparo.

LEGGI ANCHE: A Marghera quartiere diviso: una nuova piazza? No, case popolari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Disattiva AdBlock per sostenerci

Televenezia ogni giorno mette a disposizione informazioni e contenuti gratuiti. La libertà d'informazione deve essere sostenuta e Televenezia lo fa anche grazie ai banner pubblicitari. Sostienici e disattiva AdBlock