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A Marghera quartiere diviso: una nuova piazza? No, case popolari

Le opere uniscono e anche dividono come al progetto di rilancio del centro del quartiere di Marghera di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi. Oggi ospitiamo le opinioni di chi non vuole vengano cancellati 48 alloggi popolari

Il PNRR divide anche Marghera e non soltanto a Tessera con il bosco dello sport. Oggetto del contendere sono queste palazzine che attualmente offrono 48 alloggi pubblici tutti svuotati e al loro posto con i fondi europei piazza Mercato sarà raddoppiata e verrà costruito un nuovo auditorium.

Riqualificare il cuore di Marghera

Il 31 marzo scorso la giunta comunale ha dato il via libera alla delibera per riqualificare il cuore di Marghera ossia la piazza centrale. L’assessore all’urbanistica Massimiliano De Marchin ha definito l’intervento mirato all’integrazione e all’incontro sociale con l’obiettivo di migliorare il decoro, la sicurezza e la qualità ambientale dell’intero ambito urbano.

Non la vedono così alcune associazioni del quartiere ma non vogliono essere annoverate tra le componenti del partito del nord perché loro non rifiutano tutto, le palazzine le vogliono mantenere, magari con al pianterreno spazi comuni.

Il pensiero di Valentina del comitato “Viviamo Marghera”

Le parole di Valentina Gorla, Associazione “Viviamo Marghera”: “Sono Valentina del comitato “Viviamo Marghera”. Il comitato “Viviamo Marghera” e “Marghera oggi 2.0″ sono contrari all’abbattimento di questi 48 alloggi pubblici: primo perché c’è una relazione di insula che attestava proprio il recupero, l’efficentamento energetico e la ristrutturazione di questi 48 alloggi, secondo perché il degrado è stato voluto dalla stessa amministrazione da quando si è avviata la mobilità volontaria da parte degli inquilini, questo posto, chiaramente abbandonato a se stesso e non abitato, ha avuto grosse vicissitudini dal punto di vista del degrado stesso e terzo, con i fondi del PNRR, potremmo ristrutturarli perché sono quasi 4 milioni di euro, 3.900.000 euro per la precisione e possono essere recuperati egregiamente anche se riteniamo giustamente che a piano terra possono essere locati questi spazi con funzioni culturali”.

Loro, in sintesi, vogliono abitazioni per rivitalizzare il centro che di notte è deserto.

Il pensiero di Rubens Gebbani dell’Associazione Marghera 2.0

Le parole di Rubens Gebbani, Associazione Marghera 2.0: “Perché piuttosto di abbattere non vengono ristrutturate magari facendo dei garage nella parte interna a pianterreno e invece al pianterreno stesso, dalla parte della strada, non si utilizza per fare spazi imprenditoriali? Negozi piuttosto che spazi associativi. Questo significa vita qui a Marghera, in piazza, perché vita ce n’è poca. Alle 8 di sera qui è chiuso tutto”.

L’importanza di rivitalizzare il cuore di Marghera

L’intervento, secondo Simone Venturini, assessore alla coesione sociale, va nella direzione della rivitalizzazione del centro attraverso il rilancio delle attività sociali e culturali che soltanto un nuovo auditorium, un potenziamento della biblioteca e l’allargamento dello stabile che ospita il mercato possono garantire. Le intenzioni sembrano le stesse dunque ma le ricerche divergono.

Le parole di Rubens Gebbani, Associazione Marghera 2.0: “Possibile che dobbiamo utilizzare i soldi del PNRR per abbattere le residenze, abbattere le case? E’ possibile una cosa del genere? Ho la sensazione che in Europa ci comprenderanno sicuramente non molto bene.

Va aggiunto che la vita di un quartiere è anche nelle mani di chi vi risiede. Guardate in questi giorni cos’è accaduto in Via Castelli sempre a Marghera dove sono stati rimpiazzati dei vecchi alberi con alcuni alberelli. Uno di questi è stato tranciato di netto.

Il piano dell’ingegnere Enner

A sostegno delle decisioni della giunta Brugnaro ci sarebbe anche il piano regolatore dell’ingegnere milanese Emilio Enner che al posto delle case popolari aveva previsto verde. Enner, per difendersi ha progettato una cinquantina di villette liberty lungo un viale alberato largo 80 metri.

Un altro mondo poi stoppato dal governo fascista degli anni ’30. Ora le associazioni si chiedono se il verde sia ovunque fonte di benessere, anche in un quartiere dove trovano rifugio pusher e clochard, proprio nelle aree disabitate e dove ci sono molti anziani che hanno bisogno di alloggi a canone calmierato.

GUARDA ANCHE: Marghera, piazzette al posto di ruderi con il PNRR: è polemica

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