Cronaca

Marghera, chiama la polizia: “Ho ucciso mia moglie”

Marghera: ancora un femminicidio. E’ accaduto nel cuore della notte. E’ stato lo stesso omicida consegnarsi alla polizia. Ho fatto una cavolata avrebbe detto

“Ho fatto una cavolata, ho ucciso mia moglie.” Ha chiamato la polizia con queste agghiaccianti parole Gianfranco Duini di 43 anni, la notte scorsa tra giovedì e venerdì. Mancavano pochi minuti alle tre. Quando i poliziotti sono giunti all’interno dell’abitazione al civico 21 di piazza mercato a Marghera si sono trovati di fronte una scena allucinante: Claudia Bortolozzo 51 anni, la donna era ancora viva in un lago di sangue e l’uomo era lì che li aspettava.

I fatti

L’uomo avrebbe raccontato che ha accoltellato la consorte al culmine di una lite violente e avrebbe inferto i colpi mentre si trovava a letto: uno letale alla gola e poi altri al torace. Sull’omicidio sta procedendo la Squadra Mobile della questura di Venezia, mentre i poliziotti della Scientifica stanno facendo i rilievi per ricostruire l’esatta dinamica.

E’ da stabilire se si tratti di un delitto premeditato. Entrambi incensurati, erano in cura al centro di salute mentale di Marghera da alcuni anni e tra loro non ci sarebbero mai state liti violente, tanto che le forze dell’ordine non sono mai intervenute in passato.

Solo negli ultimi giorni la coppia aveva discusso un po’ di più rispetto al solito. Che cosa abbia scatenato quello che il presunto assassino avrebbe definito un «raptus», è ancora da stabilire. La mamma di Bortolozzo, che abita al piano di sotto, non ha sentito nulla. Il direttore della Salute Mentale, Andrea Angelozzi ha ricordato che che attualmente nei Csm del Dipartimento sono seguite 10 mila persone, e che essere seguiti per un problema psichiatrico non è di per sé correlato a violenza o a reati.

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