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Marghera: due centri di raccolta di aiuti per i profughi

Si è scatenata la generosità a Mestre per fornire farmaci, cibo e soprattutto vestiti agli ucraini fuggiti dalla guerra. In questo momento a Marghera ci sono due punti di raccolta per chi vuole contribuire

Grande mobilitazione per raccogliere aiuti a sostegno dei profughi ucraini a Mestre, grazie all’associazione “Buongiorno Marghera!”. Sono due i centri di raccolta aperti in questi giorni che hanno cominciato da sabato a distribuire farmaci, cibo e vestiti, presso la chiesa di Sant’Antonio e un deposito in Via Seconda Armata.

Alvise Ferialdi, Presidente “Buongiorno Marghera!”

“Siamo riusciti a consegnare i farmaci alla comunità ucraina. Ringraziamo il comune che era qui presente con il delegato Enrico Gavagnin, e ovviamente le Farmacie Pizzini che si sono prodigate nel recupero dei farmaci. E ringraziamo soprattutto i tanti cittadini che hanno risposto al nostro appello, e alla squadra “Buongiorno Marghera!”. Continueremo ancora ad andare avanti con l’iniziativa, e grazie a tutti ancora,” dice Alvise Ferialdi.

C’è un medico ucraino che fa da punto di riferimento della comunità, per ricevere i connazionali che sono in difficoltà, persino con gli abiti, non avendo portato con sé quelli più leggeri di stagione.

Sergiy Lagodych, medico referente comunità Ucraina di Marghera

“Qui nei nostri punti di raccolta cominciano ad arrivare i profughi che si trovano qua in zona, a chiedere aiuto, perchè non sono ancora registrati presso i servizi sanitari locali, e quindi chiedono farmaci, ma anche vestiti e da mangiare. Chiedono soprattutto vestiti, perchè i primi giorni non riescono ad avere i vestiti di stagione.”

Tanta la generosità manifestata dai residenti del quartiere, ma anche da tutta la città di Mestre, al punto da sorprendere gli ucraini.

“Ringrazio tantissimo, anche da parte mia, perchè io vedo quanta partecipazione c’è da parte dei cittadini. Ma anche da parte dei profughi, che ogni volta venendo da noi sono sorpresi e meravigliati dalla generosità delle persone dell’Italia. E di recente una ragazza mi ha detto <voi italiani siete una fonte per noi di ispirazione, una fonte di energia e di speranza, che tutto andrà bene, e che noi veramente riusciremo a tornare a casa felici>,” dice Sergiy Lagodych.

Aiutare un popolo in un momento di difficoltà è anche un modo per seminare la pace per le nuove generazioni.

Enrico Gavagnin, Consigliere comunale e delegato del sindaco di Venezia

“Si sta manifestando e stiamo costruendo questa empatia tra loro, questa comunità momentaneamente profuga nei nostri territori, e noi, la comunità di Marghera. Fra 10 o 20 anni, questi bambini avranno un ricordo amorevole verso di noi. Noi stiamo investendo nel loro futuro, in questo momento, ma soprattutto nel nostro. Noi stiamo facendo una grande rete di solidarietà.”

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