La Voce della Città Metropolitana

Marco Zecchinel: l’andamento del mercato del lavoro Veneto

Marco Zecchinel presidente di Apindustria Venezia ci spiega la situazione economica ed occupazionale rispetto le piccole e media imprese.

L’impatto economico della pandemia è stato enorme, ha bruciato 3000 miliardi di euro in Europa. Lo ha affermato in queste ore il Fondo Monetario Internazionale. Nel veneziano quanti posti di lavoro ha bruciato? Ne parliamo con Marco Zecchinel, presidente di Apindustria Venezia, che ci spiega la situazione economica delle piccole e medie imprese sul territorio.

La situazione occupazionale

Marco Zecchinel rispetto la situazione occupazionale delle Veneto: “La situazione occupazionale, stando al rapporto statistico 2020, per il terzo trimestre della regione Veneto, ci dice che ci sono 44.500 posti di lavoro in meno rispetto al 2019. Questo è il prodotto delle mancate assunzioni rispetto all’anno precedente.

La questione del blocco dei licenziamenti per giusto motivo è un altro capitolo che desta forte ansia presso noi imprenditori. In merito a ciò, i dati della CGIL, rispetto  questo profilo, parlano di un milione di posti di lavoro congelati. Insomma, un’ecatombe occupazionale.

Abbiamo un po’ di speranza, nell’ultimo trimestre, c’è un saldo positivo di più 1.000 posti di lavoro rispetto l’anno precedente.”

L’innovazione tecnologica

“Noi come Apindustria, abbiamo posto al governo alcune istanze. Innanzitutto, la richiesta di una grossa iniezione di fondi per le aziende da investire in tecnologie e un  miglioramento dei processi produttivi. Questo è un nodo centrale, per far sì che il nostro artigianato diventi evoluto. E con la scuola formare personalità che sanno usare queste tecnologie.

È abbastanza bizzarro puntare sullo smart working, se non si hanno i mezzi tecnologici giusti, avere una limitata connessione, è una contraddizione. Noi come sindacato siamo fortemente orientati in questa direzione, ovvero investire per formare esperti tecniche professionali per le imprese. Anche le scuole dovrebbero però fare questo e formare studenti con determinate competenze.”

I prossimi mesi, cosa aspettarsi

“Ovvio che i motivi di ottimismo, anche rispetto la pandemia, per quanto riguarda il periodo di Natale, sono davvero pochi. Però, guardando il turismo estivo che si pensava andasse molto male, non è andata così male. La ristorazione e altri settori hanno tenuto abbastanza bene. Quindi questo ci fa sperare rispetto una previsione catastrofica.”

Di cosa hanno bisogno le aziende adesso

“La scarsa capitalizzazione delle aziende, porta difficoltà ad accesso al credito e difficoltà nei sistemi di rating europeo. I margini per la capitalizzazione ci sono, se il governo dice che quanto l’imprenditore apporta a capitale è totalmente detassato, quanto dell’utile viene riversato sul capitale è totalmente detassato. Questo consentirebbe alle aziende di fare debito, avere credito, e investire.”

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