Maria Stella Donà intervista Marco Agostini, Comandante della Polizia Municipale di Venezia. Marco Agostini, Comandante della Polizia di Venezia, è da sempre molto attivo sui social, dove pone questioni importanti e significative. Durante i giorni di Natale ha lavorato duramente, occupandosi di problemi rilevanti come quello dell’acqua alta.
La polemica sui social
“Abbiamo arrestato un extracomunitario e, nonostante sia stato colto in flagranza di reato e fosse violento, si trova ancora in questo Paese” – queste le parole provocatorie del Comandante sui social. L’uomo di cui si parla è stato arrestato, nel giro di dieci giorni, per ben tre volte. L’intera macchina amministrativa si è messa in moto per mettere in atto l’espulsione, non riuscendo effettivamente a realizzarla.
I dati
Il meccanismo di espulsione è una macchina abbastanza complessa. Dal momento che possono essere accettate soltanto persone dichiarate sane, infatti, basta affermare di soffrire di qualsivoglia malattia per far inceppare l’intero ingranaggio. In Italia le espulsioni di stranieri sulla carta sono circa 6.000, mentre quelle effettivamente eseguite meno di 200. Questo fa sì che il numero di extracomunitari che spacciano e delinquono sia molto elevato.
Il post discusso di Marco Agostini
Il post del Comandante ha generato molte polemiche, in particolare dagli stessi poliziotti che hanno sentito il loro operato come messo in discussione, quasi svalutato. In realtà, nell’intenzione del Comandante, c’era la volontà di raccogliere il malcontento dei suoi sottoposti e gestirlo. “E’ bene che i cittadini sappiano qual è la verità: il problema non è l’inefficienza delle forze di polizia, ma alcune regole che di fatto impediscono dei meccanismi concreti di allontanamento dal territorio nazionale di soggetti che lo meriterebbero” – ribadisce Marco Agostini.
I tempi di attesa
Nel caso in cui un soggetto affermasse di avere l’AIDS, ad esempio, i tempi necessari a scoprire la veridicità di tale affermazione sarebbero di circa 10 giorni. Secondo il Comandante, se si potessero creare ambienti in cui tenere sotto controllo questi soggetti in attesa delle analisi, i cittadini vedrebbero garantito un servizio più giusto e sicuro.
Microcriminalità e controllo
Gli arresti nel 2019 sono aumentati rispetto ai due anni precedenti. Questo significa che la Polizia di Venezia si è imposta per quanto riguarda il contrasto alla microcriminalità. Esiste, infatti, un controllo della notte e delle ore serali notevolissimo: 13 pattuglie che girano sul territorio della terraferma. La Polizia di Venezia garantisce così un buon controllo del territorio, oltre che una buona conoscenza dei soggetti dediti alla microcriminalità. Inoltre è stato attivato un nuovo meccanismo di grande collaborazione con le altre forze di polizia, in particolare l’Arma dei Carabinieri, con cui svolgere insieme le attività di perquisizione e arresto.