La Voce della Città Metropolitana

Luigi Zennaro: situazione delle scuole a pochi giorni dall’apertura

Questi sono i giorni in cui non si parla d'altro ossia della scuola e non sempre se ne parla con cognizioni di causa. Abbiamo invitato in studio Luigi Zennaro, vicepresidente dell'Associazione nazionale presidi del veneto per capire se le scuole sono pronte a partire.

Luigi Zennaro, vicepresidente della Associazione Nazionale Presidi  e anche rappresentante dei dirigenti scolastici di Venezia, parla della situazione scolastica a pochi giorni dall’apertura.

Mancano gli insegnanti. Le parole di Luigi Zennaro

Il problema principale è che mancano i supplenti ed è difficile entrare in graduatoria.

La fatica è che le graduatorie sono triennali. Questo è il triennio del rinnovo ed è un momento importante e di particolare impegno delle strutture periferiche del ministero che devono fare le graduatorie e compilarle. Per questo siamo il leggero ritardo. Una volta che le graduatorie sono pronte si può partire immediatamente con le nomine. Quindi il 14 settembre si ripartirà con un orario ridotto e con un minor numero di insegnati, per poi completarlo e aggiornarlo nei giorni seguenti.

I lavoratori fragili

Il lavoratore fragile, che ritiene di essere tale, deve preparare la sua cartella clinica e la sua documentazione con il proprio medico di base. Fa domanda a scuola ed essa lo sottopone alla visita del medico competente.

C’è una sopra-valutazione da parte del personale rispetto a quest’idea di fragilità, perché tutti si sentono un pò fragili.

La situazione delle aule nel veneto

L’aula non è più come prima. Il distanziamento costringe ad un allargamento dei banchi per il regolare mantenimento delle distanza di sicurezza. Le classi sono riuscite a contenere un complessivo di 20-21 ragazzi.

Il problema arieggiare le aule nel periodo di freddo invernale. Ci dovrà essere una turnazione importante per consentire l’areazione.

La critica al governo

Il primo problema è l’assegnazione delle risorse del personale Covid che in caso di lock-down perdono il lavoro. Ciò non consente ai dirigenti scolastici di sdoppiare le classi, e poi in caso di lock-down essere costretti a ri-accorpare le classi.

Il secondo problema è che di fatto tutte le informazioni utili sarebbero dovute essere comunicate almeno un mese prima.

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