Economia e società

“Controllo e sorveglianza di vicinato”: approvato il nuovo logo

Il consigliere delegato Gavagnin: "Un 'simbolo' nel quale si possono riconoscere tutti i cittadini impegnati nella sicurezza partecipata nel nostro territorio"

Il leone di San Marco, con la spada tra le zampe, e la bilancia. Ci sono la città, la sua difesa e la giustizia rappresentate nel nuovo logo “Controllo e sorveglianza di vicinato”, approvato in Giunta.

Sono intervenuti alla conferenza stampa il consigliere delegato alla Sicurezza partecipata, Enrico Gavagnin, il comandante generale del Corpo di Polizia locale di Venezia, Marco Agostini, il consigliere comunale Maurizio Crovato e il direttore della Direzione Progetti Strategici, Ambientali e Politiche internazionali di sviluppo, Marco Mastroianni.

Dopo la registrazione del logo, si provvederà alla sostituzione cartelli diffusi in città in corrispondenza delle zone in cui sono attivi i gruppi di vicinato. L’utilizzo del logo da parte di altri soggetti potrà essere consentito solo previa autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale.

Il nuovo logo del Controllo e sorveglianza di vicinato

I gruppi di controllo e vicinato – ha spiegato brevemente Gavagnin – si basano sull’idea che il maggior conoscitore del territorio sia il cittadino residente. A chi aderisce al progetto potrà quindi segnalare anomalie sulla sicurezza chiamando la Centrale operativa della Polizia locale.

“Un’osservazione statica quindi – ha specificato il consigliere delegato – che non ha niente a che fare con le ronde”. Nell’area veneziana sono attualmente attivi 155 gruppi di sicurezza e controllo di vicinato, nei quali sono impegnati 3450 cittadini.

“Per ‘setacciare’ le segnalazioni – ha poi aggiunto il Gavagnin – è necessaria a monte un’attività di formazione dei cittadini interessati. Per questo, da ottobre 2016 a fine giugno 2019 abbiamo realizzato quasi 60 incontri su temi legati alla sicurezza e all’educazione alla legalità. Tra cui, uno sulle tecniche della truffa e un altro sulle vittime del dovere, oltre a un corso di difesa personale”.

“Una modalità nuova – ha sottolineato Agostini – per dialogare con l’Amministrazione, come Iris, DiMe, i contatti tramite la Centrale operativa o, soprattutto in questi ultimi anni, i social network. Uno strumento efficace, se si pensa, che alcuni degli arresti per spaccio effettuati negli ultimi mesi sono stati resi possibili proprio a partire da segnalazioni dei cittadini formati che operano nei Gruppi di vicinato”.

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