La Voce della Città Metropolitana

Lele Wonderfull e il festival della canzone veneziana

Daniele Perorali in arte Lele Wonderful sta preparando un regalo speciale. Ha rieditato dopo 40 anni il festival della canzona veneziana ospitando tutti i venerdì nel locale a "Il Galeone" i cantanti che in questi anni hanno continuato a coltivare questa passione rimanendo nell'ombra e per fine anno arriverà un video

Oggi apriamo una parentesi sulla canzone veneziana con Lele Wonderfull. Lo vedete collegato con noi, è molto conosciuto per chi ama le canzoni storiche della canzone veneziana ma anche per chi ama in generale la musica nei locali.

Grazie per questo collegamento Lele Wonderfull. Puoi dirci il nome?

“Mi chiamo Daniele Perorali però tutti mi chiamano Lele perché a Venezia si usano questi diminutivi per tutti”.

E Wonderfull perché?

“Questo è stato un nomignolo che mi hanno dato gli amici forse perché sono così eclettico, simpatico. Perché in generale faccio un po’ di tutto in particolare divertire le persone”.

Festival della Canzone Veneziana

A proposito di divertire le persone, dopo quarant’anni dal festival della canzone veneziana, non se ne è più parlato e tu hai deciso di ripescare dalla storia veneziana questo festival e lo hai rieditato in questi giorni. Viene ospitato al Galeone, un locale di Mira, e stai cercando di riunire tutti i gruppi musicali che cantano canzoni veneziane. Adesso ci puoi spiegare come lo organizzi?

“Allora è stata una mia iniziativa proprio per una forma di amore per la patria e per valorizzare canzoni veneziane che non venivano più cantate nei locali. Io come veneziano ogni volta che suono le canzoni diciamo “normali” ci metto sempre in mezzo qualcosa di mio e di Venezia. Un giorno mi è venuta questa idea e mi sono chiesto perché non invitare nel mio spazio, dove canto tutti i venerdì, qualche cantante veneziano e fare una piccola rassegna. E l’ho chiamata ‘Combriccola di amici per la musica veneziana’”.

Non è stato facile rintracciarli, giusto?

“Infatti, diciamo che ho usato delle mie amicizie telefoniche e di lunga data, proprio per questo ci sono sia persone che hanno una certa età sia giovani”.

L’album

Intanto spieghiamo che verrà tutto raccolto in un album che verrà poi regalato a Natale. Intanto vogliamo far vedere com’è cominciata, con il primo gruppo che ha deciso di cantare dal vivo.

“Questi erano Paolo Bigoli e Bruno Bonometto che sono gli artisti “più stagionati” di tutto questo festival. Abbiamo artisti che vanno dai diciotto anni agli ottanta”.

Molto bello che ci sono dei giovani interessati a questa musica, puoi farci qualche nome?

“Thomas, ogni volta gli dico che canta benissimo e ha delle bellissime idee. Farà strada perché ha lo spirito della musica giovanile legata alla nostra Venezia. Tutti devono cantare canzoni che hanno come filo conduttore Venezia. Questa è stata la mia unica scelta”.

Quindi ci sono persone che vengono a cantare canzoni nuove, di loro composizione?

“Certo, dei cantautori molto bravi che cantano canzoni loro. Ed è proprio per questo che ho voluto tutto questo in un disco in modo che non venga perso il quale verrà regalato nelle due serate finali che saranno il 12 dicembre e il 19 dicembre all’auditorium in via Forte Marghera della città di Venezia. Li ci possono stare 250 persone, ingresso gratuito. Rinnovo questo appuntamento perché siete tutti invitati”.

Forse ci saranno dei collegamenti in streaming?

“Sì. Stiamo cercando di fare il possibile perché questa cosa venga divulgata in maniera più capillare. L’organizzazione di un festival è un processo molto difficile”.

Daniele Perorari, puoi farci un’analisi di quanto accaduto in questi 40 anni nella musicalità veneziana?

“Potrei iniziare a parlare dei miei albori nel 1980, quando ho realizzato la mia prima canzone per bambini. Si chiamava “No conta” ed era una canzone molto simpatica. In quegli anni c’erano numerosi gruppi a Venezia, come il Coro Serenissima, il Gruppo Folk La Gondola e altri. Forse c’era anche la possibilità di esibirsi alla feste di allora. Oggi mancano gli spazi e la possibilità di esibirsi”.

Dove si cantava? Nei locali?

“C’erano dei locali che proponevano questi gruppi. Mi ricordo del “Ponte della Canonica”, dove c’era la musica veneziana e potevi andarla a vedere da turista o da residente. C’era anche un altro locale storico chiamato “La Fenice”. Tutti questi posti e i ristoranti, davano la possibilità di esibirsi. Adesso c’è qualcosina, ma poco niente. Oggi mancano le possibilità, forse per una questione culturale”.

C’è ovviamente la terraferma che offre dei locali. Questo concerto dove l’hai tenuto?

“Questo concerto è stato registrato al teatro di Spinea. È stato poi ripetuto anche al teatro Bersaglieri”.

La terraferma ha poi compensato questa mancanza. Vediamo il filmato…

Quindi c’è un mondo che accoglie questi “pazzi” che amano la canzone?

“Sì, anche se c’è molta difficoltà nell’esibirsi e nel trovare spazi, soprattutto trovare un posto dove è possibile cambiare la musica e fare degli adattamenti personali. Per esempio, sono riuscito a fare quest’album, ma non sono riuscito a pubblicizzarlo perché l’ho realizzato poco prima del Covid”.

Lo pubblicizziamo adesso Lele Wonderfull. Qual è il titolo?

“Si chiama ‘Around the world'”.

Qual è il genere musicale?

“Ha canzoni in spagnolo, in inglese, in italiano, canzoni di tutti i tipi. È la mia bandiera perché è eclettico”.

Lele Wonderfull, prima di concludere ricordaci il posto.

“Ogni venerdì, al Galeone di Mira, si esibisce un artista nuovo. Il 12 e il 19 dicembre, tutte queste persone si ritroveranno con degli ospiti importanti come Lucio Bisutto e Skardy di Pitura Freska al Galeone il 12 di dicembre e il 19 all’auditorium di Mestre. Siete tutti invitati”.

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