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Le imprese stracciano le bollette, tensione alle stelle

Le bollette si stracciano non si possono pagare. Parte da Mestre la provocazione contro il governo e l'Unione Europea. Commercianti, industriali, artigiani riuniti dalla camera di Commercio di Venezia e Rovigo oggi hanno messo al bando la diplomazia e attaccato la politica che non decide mentre le imprese tracollano così come l'intera società

Si fa sempre più alta la tensione nelle imprese venete per il caro bollette. La fermata di tutto, delle imprese e a effetto domino di tutto il resto e dietro l’angolo.

I rappresentanti di categoria di Venezia e Rovigo con alcuni sindaci si sono dati appuntamento in Piazza Ferretto a Mestre per stracciare le bollette gettando le richieste di pagamento ormai diventata carta straccia in un cesto di vimini posto su un palco. Erano tutti rappresentanti di categoria della città metropolitana di Venezia e di Rovigo.

Tensione alle stelle per il caro bollette

La provocazione anche se del tutto simbolica visto che si trattava di fotocopie è stata indetta dalla camera di commercio di Venezia e Rovigo per manifestare la paura e lo sdegno e questi si sono reali nei confronti di un governo e di Unione Europea che non sembra capire il reale livello dell’emergenza causato dal caro bollente. Non si tratta soltanto delle 30.000 famiglie che stanno andando incontro alla povertà energetica nel veneziano, ma di un’intera società che rischia di andare a carte 48 se le imprese si fermano.

Le soluzioni sono a portata di mano ma si prendono, rincara la dose del presidente della Camera di commercio di Venezia Rovigo e Massimo Zanon.

Le proposte contro il caro bollette di Massimo Zanon, presidente della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo

”Ci sono due proposte, una se si pensa al fatto del green. Bisogna dare la possibilità alle famiglie e alle imprese grandi o piccole che siano, di dotarsi delle strutture per iniziare l’auto produzione che non può assolutamente essere fatta in poco tempo, non ci sono istallazioni e prodotti.

seconda cosa: se si parla della guerra, di tutto quello che è l’aumento dell’indotto della guerra, la parte eccedente al costo del prodotto deve essere tolta prima dallo stato. Non ha senso rimborsarci dopo un bonus che è del 13/15% rispetto a quello che ogni impresa e ogni famiglia paga”

La logica l’imprenditoriale non fa una piega tra i manifestanti: il gas e l’energia non mancano, si tratta di gestire l’aumento e recuperare il surplus che sta arricchendo gli speculatori, inclusi i governi.

Le parole di Angelo Falloppa, Presidente Ascom San Donà

”Tutta quella montagna di denaro che ci stanno chiedendo adesso non è che vada bruciato, va sulle tasche di qualcuno. Purtroppo la finanza internazionale in questo momento ci sta sguazzando alla grande in maniera vergognosa sulle spalle di tutti, questo dovrebbe far riflettere molto.”

Le parole di Vincenzo Marinese, Presidente della Confindustria di Venezia e Rovigo

”Le soluzioni sono:

1) Attuare un decreto ieri mattina che differenzia l’energia rinnovabile, l’energia elettrica e il gas

2) Fare un decreto d’urgenza per sbloccare tutte le autorizzazioni

Non è possibile come ho sentito ieri dal ministro Cingolani, che si vada in Consiglio dei Ministri per approvare in via straordinaria un parco fotovoltaico, ma siamo fuori dal mondo? Fanno una legge, una norma dove sovraintendenza e tutti mettono dei vincoli, e poi questi vincoli vengono per la straordinarietà bypassati.

Non è pensabile aspettare uno, due, tre anni per ciò che abbiamo bisogno da ieri.”

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