La mobilità veneziana

L’accessibilità ai disabili dei mezzi di AVM

Accessibilità.Ecco come AVM la garantisce sui suoi mezzi.

AVM si è molto impegnata sul fronte dell’accessibilità dei servizi ai passeggeri con difficoltà di deambulazione o in carrozzina. Tutti gli autobus acquistati negli ultimi 20 anni, infatti, sono dotati di pedana estraibile e posto riservato e si garantisce l’accessibilità di alcune linee segnalate alle fermate. A Piazzale Roma è stata creata una fermata dedicata a questa categoria di utenti per agevolare la discesa. Il personale Actv viene addestrato ad essere d’aiuto ai disabili nella salita e nella discesa e le pedane vengono monitorate per garantire la funzionalità, anche se non è frequente che gli autobus siano utilizzati da questo tipo di utenti. Massimo Simion, conducente di linea, ci spiega che in presenza di una carrozzina il conducente deve avvicinare il più possibile il mezzo al marciapiede e quando si fa uscire la pedana i passeggeri potrebbero bloccarla, perciò sarebbe buona norma dare la precedenza al disabile, cosa che nella maggior parte dei casi è negata. Giampaolo Lavezzo, Presidente Onorario della Cooperativa Rochdale, ci dice che gli autobus sono attrezzati in modo abbastanza efficiente a trasportare una sola carrozzina, anche se è difficile per questi utenti salire e scendere se c’è molta gente a bordo. Moltissimi disabili, perciò, preferiscono usare il servizio porta a porta offerto dal Comune di Venezia che trasporta oltre 400 persone al giorno. Cinzia Pozzobon, della Cooperativa Rochdale, sottolinea che il centro di Mestre è molto più attrezzato per i disabili rispetto alla periferia, ma il rischio di non poter fruire dei mezzi pubblici fa cercare alle persone in carrozzina soluzioni alternative. Sarebbe auspicabile far sì che utilizzare i mezzi pubblici diventasse prassi per tutti, anche per chi è in carrozzina, perché sarebbe un traguardo importante per la città e permetterebbe meno costi per l’amministrazione. Viaggiare sui mezzi pubblici con la carrozzina, infatti, resta disagevole perché è difficile avere la certezza di poter salire su quel determinato mezzo dal momento che potrebbe essere pieno e la carrozzina potrebbe non entrarci. Inoltre, pensando al tram, tutto il percorso è molto rischioso perché potrebbero esserci dei fermi tecnici che renderebbero difficile ai disabili mettersi in sicurezza, in particolare Pozzobon sottolinea l’alto grado di rischio del tratto del Ponte della Libertà: se il tram si ferma una persona disabile non sa come rientrare a Venezia né in terraferma ed è in carreggiata stradale. Lavezzo asserisce che, comunque, il tram, avendo la discesa a raso, facilita l’entrata e l’uscita della carrozzina e ha uno spazio interno più ampio che rende il viaggio più confortevole. Continua, però, dicendoci che fino al 15 settembre scorso per 5 anni le persone in carrozzina che prendevano l’autobus da Favaro e Carpenedo potevano andare tranquillamente alla stazione FS e a Marghera, mentre ora devono fare il trasbordo a Piazzale Cialdini e non essendoci la fermata nello stesso marciapiede ma in via Colombo c’è un disagio perché per raggiungerla è necessario attraversare i binari, spesso scivolosi. E’, quindi, necessario sensibilizzare l’amministrazione per rendere questi servizi più accessibili.

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