Il Kimchi, piatto tradizionale coreano a base di verdure fermentate, salsa di pesce e spezie è sulla cresta dell’onda, dopo che la rivista Health lo ha indicato come uno dei cinque cibi più salutari al mondo e per le proprietà antivirali dimostrate da numerosi studi.
Il Kimjang, il procedimento per produrlo, dal 2013 è Patrimonio Immateriale dell’Unesco. E ora il Kimchi entra nella gastronomia italiana fondendosi con gli arancini siciliani o i calamari ripieni in un corso online in sei puntate, trasmesso (QUI) sul canale YouTube dell’Istituto Culturale Coreano, che lo promuove.
Tradizionalmente lo si prepara con il cavolo cinese
Il piatto può essere realizzato con diverse verdure, tradizionalmente però si prepara con il cavolo cinese sotto sale e poi deve fermentare per alcuni giorni, prima di essere consumato. Alternative: il cavolo cinese può essere sostituito dal cavolo verza; la salsa di pesce da gamberetti salati o pasta di acciughe; mentre nella versione vegetariana, si può utilizzare la salsa di soia, al posto di quella di pesce.
A “Il ballo è servito”, il programma quotidiano di Radio Venezia, in onda dalle 12.00 con Sante lo chef della musica, lo abbiamo fatto in mezz’ora, per 4 persone ci servono:
- un cavolo cinese
- 3 cipollotti
- 5 ravanelli
- ½ tazza di salsa di pesce
- un peperoncino e uno spicchio d’aglio tritati,
- un cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
- sale grosso quanto basta.
Kimchi: il superfood nazionale coreano!
Procedimento: tagliate il cavolo cinese in quattro parti e affettatelo in fette di circa tre centimetri di spessore, mettetelo in una ciotola capiente con acqua fredda e sale e lasciatelo riposare per almeno un paio d’ore. Intanto, in un’altra ciotola mescolate il peperoncino, l’aglio, lo zenzero e la salsa di pesce, unite il cipollotto e i ravanelli tagliati a fettine e mescolate ancora. Una volta trascorso il tempo necessario, aggiungete il cavolo, dopo averlo sciacquato sotto acqua fredda.
A questo punto bisogna attivare la fermentazione: mettete il composto in un barattolo sterilizzato con chiusura ermetica e aggiungete acqua fino a coprire tutto. Lasciate riposare (in luogo fresco a meno di 20° C) per 5-6 giorni, o fino a quando non si formeranno delle bolle, il segnale che la fermentazione è avvenuta nel modo giusto ed è ora di gustarlo, da solo o come contorno.