Cronaca

Jesolo: sta bene il noleggiatore di pedalò colpito da infarto

Jesolo: il noleggiatore di pedalò era stato colto dal malore durante la tragedia in cui è deceduto il ragazzo romeno che viveva nel veronese

La principale arteria del cuore era occlusa pertanto si trattava di una situazione ad alto rischio di morte; se si fosse perso tempo prezioso o se questa persona fosse stata trasferita in strutture lontane, il suo cuore avrebbe sicuramente riportato un danno esteso e con esso tutte le conseguenze collegate”.

A dirlo è il direttore della Cardiologia all’Ulss4, dottor Francesco Di Pede, riferendosi alla persona che martedì scorso a Jesolo ha noleggiato il pedalò a un ragazzo romeno di 26 anni (residente nel veronese) morto poi per annegamento; nel momento in cui si è consumata la tragedia il noleggiatore è stato colto da un malore.

Proprio lo stress provocato dall’evento, a parere del dottor Di Pede potrebbe essere stata la causa che ha provocato l’infarto con arresto cardiaco, per il settantunenne.

A soccorrerlo in prima battuta era stato il personale di salvataggio della JesolMare e, qualche minuto dopo, il personale del pronto soccorso di Jesolo che ha subito effettuato un elettrocardiogramma in loco e trasmesso all’unità coronarica di San Donà, dove il cardiologo di turno ha disposto l’immediato trasferimento in emodinamica.

Alle 16 il dottor Di Pede e la propria equipe hanno eseguito l’intervento di angioplastica nella principale arteria del cuore che si era occlusa, applicando uno stent che ha permesso di far riprendere il muscolo. Infine il paziente è stato trasferito nell’unità coronarica dove attualmente è ricoverato e le sue condizioni fisiche sono buone. Tra qualche giorno rientrerà a casa.

La velocità dell’intervento è stata fondamentale nel salvare la vita al noleggiatore di pedalò e nel garantirgli un futuro buono stato di salute. Infatti il tempo trascorso tra il primo contatto con gli operatori del Suem in spiaggia, e l’intervento eseguito in emodinamica, è stato di 45 minuti: “Ben al di sotto degli standard nazionali e internazionali che prevedono il tempo massimo di intervento di 90 minuti – osserva il dottor Di Pede – . Grazie alla buona organizzazione dell’urgenza cardiovascolare di questa Azienda tutto è andato per il meglio”.

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