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Jesolo, il rischio delle massaggiatrici abusive

Le massaggiatrici abusive sono diventate un problema crescente sulle spiagge di Jesolo, mettendo a rischio la salute dei bagnanti con prodotti non certificati

I venditori ambulanti abusivi sulle spiagge sono diminuiti, ma a prendere fiato nell’economia sommersa del Litorale sono le massaggiatrici abusive e i venditori di prodotti estetici.

Le massaggiatrici abusive sulle spiagge di Jesolo

La Polizia locale di Jesolo ha sguinzagliato lungo i 13 km di spiaggia del Comune una ventina di agenti. Nella rete sono rimaste impigliate dodici massaggiatrici, che sono poi state sanzionate. Inoltre, sono state rilevate altre sette violazioni per attività estetica non autorizzata.

È stato trovato un centinaio di prodotti, tra cui oli, balsami e cerotti medicali, senza la certificazione d’origine. Questi sono dunque rischiosi per la salute. Per questo motivo sono stati multati anche i clienti ai quali è stato fatto notare il potenziale rischio legato alla scarsità di igiene.

Il problema sarebbe anche legato alle malattie fungine della pelle, dovute al contatto con le mani nude. Ma si potrebbe incorrere anche in danni fisici, che potrebbero derivare da manovre operate sulle articolazioni, in particolare nella delicatissima zona cervicale.

L’impatto dei paesi dell’Est sull’economia locale

L’aumento di attività abusive sulle spiagge sono un segnale di come l’arenile si sia riempito e la stagione sia decollata dopo i mesi di maggio e giugno, colpite dal maltempo. E in particolare sono aumentati i turisti dell’Est.

Pierfrancesco Contarini, Presidente Aja (Associazione jesolana albergatori): “I paesi dell’Est stanno riconoscendo questo brand, che negli ultimi anni abbiamo spinto in maniera importante anche nei loro paesi, quindi Ungheria, Cecoslovacchia e Polonia. Ci stanno premiando. Il mercato tedesco sappiamo essere leggermente in crisi e quindi aveva avuto negli ultimi mesi un rallentamento. L’Austria si mantiene il nostro primo mercato straniero.”

“Ma sicuramente questi paesi dell’Est devono essere considerati come i paesi emergenti a cui dobbiamo guardare con particolare interesse. Questo lo dimostra il numero delle macchine nei nostri parcheggi e anche la capacità di spesa che hanno questi nuovi paesi.”

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