Cronaca

Jesolo: esegue lavori in hotel ma fa copia della chiave, poi torna a rubare

La Polizia di Jesolo ha arrestato un 26enne per furto in un hotel mentre cercava di fuggire. I complici invece sono scappati

Verso le ore 21.00 del 14 novembre 2018, i poliziotti del Commissariato di Jesolo sono intervenuti su segnalazione della sala operativa in via delle Meduse presso un Hotel, dove il gestore aveva segnalato un furto in atto. Giunti sul posto, notavano diversi ragazzi che indicavano un soggetto che dal terrazzo del primo piano stava saltando sul tetto di un garage sottostante e da lì di nuovo nel parcheggio.

A quel punto, gli operatori di polizia accorrevano raggiungendolo e fermandolo, mentre quest’ultimo cercava di dirigersi verso la recinzione per dileguarsi attraverso un cancello. Personale presente sul posto raccontava che, poco prima, aveva notato la presenza di intrusi all’interno della struttura, al momento chiusa al pubblico per un periodo di ferie contattando quindi telefonicamente il numero di emergenza 113.

Mentre il soggetto fermato veniva trattenuto dagli agenti operanti, altri intrusi riuscivano a dileguarsi saltando, come dei funamboli, nel terrazzo del secondo piano di un condominio adiacente e fuggendo verso Piazza Drago. La persona fermata, priva di documenti al seguito veniva sottoposta ai rilievi fotodattiloscopici, da cui emergeva trattarsi, di un cittadino straniero di 26 anni, regolare in Italia, K. I., residente a Jesolo.

Lo stesso informalmente affermava che, dopo aver svolto dei lavori nella citata struttura, in qualità di elettricista, si era fatto una copia delle chiavi dell’hotel, all’insaputa del gestore; chiavi di cui si era poi servito nella serata odierna per introdursi all’interno con dei complici per effettuarvi un furto.

Lo straniero veniva arrestato per il reato di tentato furto in abitazione, in concorso con
più persone riunite e mediante l’utilizzo di un mezzo fraudolento.

Ieri mattina si è svolta presso il Tribunale di Venezia l’Udienza di convalida dell’arresto e del giudizio direttissimo, dove lo straniero ha patteggiato la pena di anni 1 di reclusione nonché la multa di 300 euro (pena sospesa).

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