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Inappropriatezza prescrittiva: risponde Palmisano

Le accuse di inappropriatezza prescrittiva rivolte ai medici di famiglia accendono il dibattito sulla sanità territoriale, con il segretario Palmisano in prima linea

Medici di famiglia sotto pressione: il segretario Palmisano risponde alle accuse di inappropriatezza prescrittiva.

L’accusa di inappropriatezza prescrittiva

«Siamo il riferimento per i cittadini, soprattutto i più fragili, non il capro espiatorio dei mali della sanità».

Con queste parole, Giuseppe Palmisano, segretario provinciale di FIMMG Venezia, ha risposto duramente alle accuse di inappropriatezza prescrittiva mosse dal direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato. Durante la conferenza stampa di oggi, Palmisano ha manifestato l’esasperazione dei medici di famiglia, messi al centro di critiche che giudica infondate.

Sanità territoriale in evoluzione

Le dichiarazioni di Contato, che ha accusato i medici di Medicina Generale di sprecare risorse e intasare le liste d’attesa, sono state definite «superficiali e insopportabili» da Palmisano. «Siamo già attentissimi alla spesa – ha affermato – e non possiamo fare ulteriori sforzi. I cittadini devono poter contare su un medico libero di agire nel loro interesse, anche quando le necessità individuali non rientrano nei rigidi protocolli».

La questione si inserisce in un momento delicato per la sanità territoriale, con il dialogo in corso sull’organizzazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Case della Comunità.

Due progetti pilota, al Lido e a Noale, sono emblematici per rappresentare le diverse realtà territoriali. «Abbiamo investito molto in questo tavolo tecnico – ha sottolineato Palmisano – perché crediamo in una riorganizzazione che migliori i servizi per i cittadini e alleggerisca il nostro lavoro quotidiano».

Criticità da risolvere

Tuttavia, rimangono criticità da affrontare, tra cui la definizione delle risorse per il personale di supporto e il riconoscimento delle nuove mansioni dei medici nelle AFT. «I colleghi hanno già fino a 1.600 assistiti ciascuno – ha ricordato il segretario – e un ulteriore impegno richiede un adeguato sostegno».

Palmisano ha concluso ribadendo l’impegno della categoria per migliorare la sanità territoriale, ma ha invitato tutti gli attori a condividere le responsabilità e a non scaricare sui medici di famiglia il peso di problemi strutturali.

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