Il ddl autonomia, un nesso tra Speranzon e Zaia
Zaia sottolinea l’efficienza dell’autonomia, ma il futuro dipenderà dai decreti LEP entro 24 mesi e dall’impegno del governo Meloni nel cambiamento. Mentre vi sono divisioni interne all’interno dei diversi partiti, Fratelli d’Italia, attraverso il senatore Raffaele Speranzon, celebra l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata al Senato.
Raffaele Speranzon sottolinea il significato storico di questa decisione, collegandola al plebiscito referendario del Veneto guidato da Luca Zaia nel 2017. Egli esprime la volontà di ridisegnare l’architettura dello Stato per renderlo più giusto ed efficiente, evidenziando l’impegno di Fratelli d’Italia nel risolvere contenziosi e implementare cambiamenti significativi, inclusa la prospettiva dell’elezione diretta del capo del governo. La narrazione si evolve in un contesto di ridefinizione politica e autonomia regionale.
Speranzon, il ddl come mezzo di riattribuzione delle competenze
Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia: “Ieri al Senato abbiamo approvato la legge quadro sull’autonomia differenziata. Finalmente, cioè potremo dare attuazione a quel Titolo Quinto della Costituzione che da vent’anni è lettera morta e ha portato a un enorme numero di contenziosi tra lo Stato e le regioni rispetto all’attribuzione delle competenze. Finalmente, anche, metteremo in condizione i veneti di vedere rispettata la loro volontà.”
Le proposte di Fratelli d’Italia
“Ricordiamo che più di cinque anni fa furono chiamati a un referendum al quale abbiamo partecipato, ho partecipato, ho votato e che, purtroppo, è rimasto l’intera morta in tutti questi anni per una sola ragione. perché Fratelli d’Italia negli anni passati era all’opposizione.”
“Ridisegniamo l’architettura di questo Stato per renderlo più giusto, più snello, più efficiente. Accanto all’autonomia differenziata presto voteremo anche per dare la possibilità agli italiani di scegliere direttamente da chi farsi governare con l’elezione diretta del capo del governo.”
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