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Renzo Mazzaro: no al lavoro di chi usa pesticidi

La notizia che commenta per noi oggi Renzo Mazzaro riguarda le colline del prosecco e i pesticidi, anche queste una difficile convivenza

Lunedì prossimo primo maggio, festa del lavoro, ci saranno manifestazioni, dibattiti, incontri come tutti gli anni. Si parlerà del lavoro, come è cambiato che è sempre più precario, fluttuante, a parte le modalità, è sempre meno manifatturiero, è sempre più virtuale, da sempre meno garanzie per il futuro. Problemi seri. Ce ne parla Renzo Mazzaro.

Il commento di Renzo Mazzaro

Io vorrei parlare di una manifestazione diversa, la definirei una manifestazione contro il lavoro, o meglio contro un certo tipo di lavoro. Si chiama “stop ai pesticidi” ed è una marcia che parte da Ceson di Valmarino per arrivare all’abazia di Follina.

Il pesticida in questione, siamo nel trevigiano, terra del prosecco è quello adoperato dai produttori di prosecco per difendere le viti, è un pesticida vietato dall’Unione Europea dal 2020 perchè può avere gravi conseguenze, sulla persona umana, colpisce il sistema  nervoso e queste conseguenze possono essere particolarmente gravi per i bambini.

Si chiama cloropifosfato. Come dice la parola c’è dentro cloro e fosforo che è una miscela usata nella prima guerra mondiale per produrre gas nervino. Tanto che negli Stati Uniti è vitata dal 2000. E’ vietata anche in Italia ovviamente, dal 2020 ma questo è il punto la regione veneto con altre regioni chiedono una deroga allo stato.

Dice l’assessore regionale all’agricoltura della regione venete Federico Canè: “lo adoperiamo solo una volta fra giugno e luglio in modo da arrivare a settembre alla vendemmia che questo prodotto sarà decaduto e non ci sarà più nell’uva”.

Ma cosa fa questo pesticida vietato?

Uccide una cicalina portatrice di una malattia particolarmente grave per la vite del prosecco che si chiama Flavescenza Dorata. La vite è molto debole e facilmente attaccabile e porta all’essiccazione delle foglie e dei grappoli che cadono quindi è una pestilenza vera e propria che si diffonde a macchia d’olio da vigneto a vigneto. Ma anche questo è un altro punto da osservare bisogna sapere che la regione veneto finanzia i produttori di prosecco, cioè quelli che piantano delle vigne di prosecco, con 45 milioni all’anno da 10 anni e i conti li ha fatti un consigliere regionale che si chiama Andrea Zanoni.

Dunque in 10 anni la regione veneto ha dato 450 milioni ai produttori di prosecco. E’ chiaro che se tu mi paghi perchè io pianti le vigne di prosecco io gavo tutto il resto, anche le siepi e pianto vigne di prosecco dovunque e questo è quello che è successo.

La monocultura di prosecco ha prodotto vigneti sterminati, un continuo, a perdita d’occhio e dunque se noi vogliamo una monocultura di questo genere che rende perchè il prosecco conferisce un reddito importante allora finanziamo con i soldi delle tasse la coltura del prosecco, ci becchiamo un parassita e per ucciderlo portiamo a casa un pesticida che uccide anche noi. C’è qualcosa che non funziona in questo giro.

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