Progettare un giardino richiede svariate competenze che vanno dalla botanica all’architettura passando per la tecnologia, le normative ambientali, la storia dell’arte e la biologia.
Il giardino di Luisa Misserville
Ma per fortuna a tutto questo non si pensa quando ci si abbandona al puro piacere di passeggiare tra le scenografie naturali di siepi, cespugli e alberi secolari come quelli che troviamo a Treviso nel giardino di Luisa Misserville, eclettica artista nonché paesaggista, che usa petali e corolle come i colori di una tavolozza.
Un luogo estetico
Luisa Misserville, artista paesaggista: “La passione c’è sempre stata perchè ho sempre amato la natura e la bellezza. Il giardino è un luogo estetico quindi è uno degli aspetti della bellezza. Da bambina ho avuto un giardino, come sempre i nonni sono tra i maestri in questo senso. Io da sempre ricordo di aver curato le piante e seguito il cambiamento delle stagioni. Ora che ho la possibilità di avere un giardino mio, ho fatto tesoro delle mie esperienze passate e considero il giardino come la quintessenza delle mie esperienze di pittrice, scultrice e ceramista. È un giardino estetico. Particolare è la visione del giardino come di un arazzo, una tela in cui tutti i fiori sono delle pennellate di colore. Io studio molto il colore, non c’è nulla di stonato cromaticamente”.
Tra sentieri e pergolati, infinite sfumature di verde e pennellate di bianco, rosa e giallo, sorprendono ad ogni angolo il fortunato visitatore di questo romantico giardino sempre fiorito.
Colori tutto l’anno
Luisa Misserville: “Mi piace avere una fioritura scalata tutto l’anno. Le prime fioriture sono quelle dell’iris, io ho una stupenda collezione di iris e narcisi. A maggio ci sono le rose, io ho un vasto roseto di rose antiche, a cespuglio e rampicanti non moderne da taglio. Adesso a giugno c’è la fioritura degli hemerocallis che danno molta allegria. Da questo mese in poi il giardino inizia a perdere del colore, si va verso l’autunno”.
“Se vuoi essere felice tutta la vita coltiva un giardino”, proprio qui nel giardino di Luisa si comprende tutta la verità di questo proverbio giapponese.
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