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Hotel in Veneto già occupati al 30% per i mesi estivi

Gli operatori turistici sono la lavoro in queste ore per interpretare le presenze registrate durante il ponte di pasquetta e quello del 25 aprile. Prevedono una stagione estiva migliore per la costa rispetto alle città d'arte

Due ponti non fanno primavera, ma possono dare qualche indicazione su come andrà la stagione estiva. Degli 830 hotel dislocati lungo la costa veneta durante il ponte di pasquetta e quello del 25 aprile, il 30% era occupato, dicono gli operatori turistici che stanno analizzando i dati delle ultime due settimane. E aggiungono che le città d’arte hanno registrato qualche punto percentuale in meno.

Massimiliano Schiavon, presidente Federalberghi Veneto

“Stesso trend, forse un po’ meno per le città d’arte sebbene abbiamo avuto un aprile estremamente interessante per i nostri hotel, in particolare per Venezia e Verona. Montagna che si sta preparando alla stagione con luglio e agosto che si sta registrando un trend anche qui interessante.”

Il presidente di Federalalberghi Veneto, valuta buona la pressione dei turisti. Conta molto sui tedeschi, attesi nei giorni di picco per loro, ossia quelli coincidenti con l’ascensione, la Pentecoste e il Corpus Domini.

“Sulla costa stiamo registrando sicuramente una pressione di domanda. In particolare si è aggiunta quella del mercato estero a quella del mercato italiano che già l’anno scorso avevamo visto restare all’interno del nostro Veneto. Abbiamo circa un 8-9% in più di occupazione mediamente rispetto al dato del 2021, con un picco ben più alto intorno a un 15-18% sul mese di giugno proprio in concomitanza delle festività tedesche.”

Continuano a mancare i visitatori asiatici e statunitensi.

“Non so se riusciremo a recuperare quanto avevamo lasciato nel 2019. Ci sono delle dinamiche diverse. Le nostre strutture ricettive si stanno rimettendo in moto con segnali positivi. Ci manca ancora, soprattutto nelle città d’arte, il mercato intercontinentale, quello proveniente da Asia, Pacifico e Stati Uniti.” Conclude il presidente Schiavon.

Gli albergatori jesolani mettono in conto che il ritorno alla normalità significa anche perdere una fetta di Italiani che tornerà a scegliere l’estero. Ma la speranza è che vengano rimpiazzate dagli arrivi stranieri.

Alberto Maschio, coordinatore spiagge Veneto

“I dati sono confortanti. I mercati internazionali stanno tornando e rimpiazzeranno quella che sarà una naturale fuoriuscita di qualche italiano e di qualche mercato interno che chiaramente tornerà a viaggiare come faranno gli altri. C’è un sano ottimismo, sufficientemente moderato.”

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