Un muro di bambole simbolo della vittime di femminicidio è stato inaugurato oggi a Ca’ Pesaro. Per l’8 marzo veneziano si è mossa Giusy Versace, una donna forte che ha dato la sua immagine a molte manifestazioni in laguna
Giusy Versace l’atleta paralimpica vittima di un incidente stradale in cui ha perso le gambe, dopo essere stata “aquila” del Carnevale del 2015 e madrina della 32° Venicemarathon, torna in laguna venerdì, giornata internazionale della festa della donna, per il primo “Wall of Dolls” veneziano, allestito a Ca’ Pesaro.
Si tratta di un vero e proprio muro di bambole, idea del 2013 della cantante Jo Squillo, per rappresentare le vittime di femminicidio attraverso un’installazione artistica. Il “muro” negli anni è divenuto un vero simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
A Venezia si è iniziato a parlare di Wall of Dolls lo scorso settembre in occasione del Festival del Cinema quando Giusy Versace, insieme a Jo Squillo, alla giornalista Francesca Carollo e a Jessica Notaro, presentarono il docufilm “Donne e Libertà”.
Le bambole che saranno presentate al pubblico sono state realizzate, nei mesi scorsi, dagli studenti del Liceo Artistico Statale M. Guggenheim di Venezia, grazie alla collaborazione con il dipartimento Servizi educativi dei Musei Civici.
Grande soddisfazione per Giusy Versace: «Ho fortemente voluto che il muro di bambole venisse installato anche a Venezia, – ha spiegato – perché è una città che amo e alla quale sono fortemente legata. Sono felice che Jo Squillo mi abbia appoggiato in questo progetto e che la presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Mariacristina Gribaudi, assieme al Comune di Venezia, abbiano accolto favorevolmente la nostra proposta, unendosi a noi nella lotta contro la violenza sulle donne. Non vedo l’ora di vedere le bambole realizzate dagli studenti del liceo artistico nei tipici costumi veneziani».
