Giovanni Leoni sul Recovery Fund e i vaccini

Giovanni Leoni, vice presidente nazionale dell'Ordine dei medici, interviene sui fondi del Recovery Fund per la sanità nazionale, la digitalizzazione del settore sanitario e i piani vaccinali

Giovanni Leoni, vice presidente nazionale dell’Ordine dei medici, ci è venuto a parlare del settore sanitario nazionale per quanto riguarda i fondi previsti di circa 20 miliardi, l’organizzazione prevista degli ospedali per permettere di riattivare le operazioni che erano state spostate per l’emergenza sanitaria e il problema del piano vaccinale.

Occasione imperdibile dal Recovery Fund per la sanità

Giovanni Leoni, nell’intervista di quest’oggi, sottolinea l’occasione imperdibile proveniente dai 20 miliardi di euro investiti in ambito della sanità, previsti dal Recovery Fund. Precisa inoltre l’importanza di saper impiegare questi fondi in maniera mirata e oculata per garantire una rivoluzione nell’ambito tecnologico, strutturale e digitale della sanità italiana.

Le chiamate medico-paziente non possono sostituire le classiche visite

A riguardo della digitalizzazione della sanità Giovanni Leone dichiara: “La telemedicina è una possibilità, che però non deve sostituire la visita classica del paziente in presenza. Per il controllo degli esami, la condivisione delle radiografie e dei referti è invece una grande occasione per rimanere in contatto con i pazienti in maniera diretta senza prevedere spostamenti.

Continua Giovanni Leoni a riguardo dell’archiviazione dei dati dei pazienti: “É importante, in condizioni di emergenza, poter risalire alla storia del paziente, ai farmaci che prende e agli esami effettuati, per poter orientare il pronto soccorso e il medico per la presa in carico nell’immediato. Questo sarebbe un passo avanti incredibile. L’evoluzione digitale negli anni scorsi si è sviluppata a macchia di leopardo, adesso si tratta di unificare il territorio sotto questo aspetto”.

“In parallelo a questo vi sono anche tutte le apparecchiature e i macchinari che devono essere cambiati e aggiornati. Gli ospedali soprattutto devono essere migliorati per la presa in carico e l’accoglienza, per l’assistenza per il pronto soccorso e per le degenze”.

Al via le operazioni annullate per Covid

“Adesso ripartiranno le prime visite e gli interventi chirurgici rimandati a causa del Covid. Gli operatori sanitari potranno anche svolgere delle prestazioni aggiuntive, secondo le norme contrattuali”. I dati riportati da Giovanni Leone parlano di 27 mila prestazioni da recuperare, soltanto per quanto riguarda la provincia di Venezia.

Diamo priorità di vaccinazione agli operatori sanitari

In questi giorni, proprio il vice presidente nazionale dell’Ordine dei medici era riuscito a porre la questione della vaccinazione per tutti i sanitari. É infatti emerso nella regione Veneto che abbiamo vaccinato il 9% di personale non sanitario, in quanto al lavoro all’interno degli ospedali, sottraendo le dosi ai medici. “400 mila soggetti del personale non sanitario è stato vaccinato in alternativa alle priorità individuate in origine dal piano vaccinale, come operatori sanitari, operatori delle RSA e ultra ottantenni. In altre regioni il problema è stato anche molto peggiore. Abbiamo dunque richiesto che prevedessero la priorità di vaccinazione del personale sanitario privato come odontoiatri o ambulatori privati”.

Necessaria l’autonomia per la prevenzione delle malattie infettive

“Mi trovo d’accordo con Zaia nell’affermare la necessità di essere autonomi per quanto riguarda la produzione di vaccini, prendendo eventualmente anche dosi da altri paesi. Il problema delle malattie infettive sarà protagonista nei prossimi anni, ecco appunto l’estrema importanza di rendersi autonomi per servire il servizio in questo campo”. Conclude così Giovanni Leoni.

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