La Voce della Città Metropolitana

Giovanni Leoni: vaccini, cresce la tensione dei No Vax

Sui vaccini cresce però la tensione dei NO-VAX e in prima linea ci son i medici a cui capita di trovarsi di fronte pazienti che non ripongono fiducia nella loro capacità di cura. Ne parliamo con il presidente dell'Ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni

Siamo in collegamento con Giovanni Leoni, Presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia e Vicepresidente Nazionale dell’Ordine dei Medici. Questo collegamento serve per mantenere a punto la situazione del contagio attraverso un medico esperto, che lavora sul campo. È importante per capire l’attuale situazione degli ospedali, come sono i contagi, ma soprattutto perché in un periodo di protesta dei No-Vax, spesso con dei toni polemici, tendono a prendersela con il proprio medico.

I contagi

Che tipo di situazione, voi medici, state vivendo e a che livelli di tensione siete con questa categoria di pazienti? Giovanni Leoni, la situazione dei contagi sta davvero peggiorando, come si sta dicendo in questi giorni?

“Diciamo che l’indice del numero di positivi e di ricoveri sta aumentando. In questo momento stiamo vivendo un regime di libertà: c’è rimasta la mascherina, però il distanziamento, a livello dei trasporti, dei concerti, delle palestre e discoteche, è assolutamente differente rispetto all’anno precedente. Usiamo il Green Pass per andare nei ristoranti e nei vari locali. Abbiamo questo tipo di precauzione, ma per il resto la nostra vita sta tornando alla normalità grazie ai 43 milioni di italiani vaccinati, che io considero la maggioranza silenziosa e che hanno aderito alle indicazioni” ha detto Giovanni Leoni.

Variante Delta Plus

Questa situazione evolverà in negativo, visto l’arrivo dell’inverno, che permette al virus di rinforzarsi e la diffusione della variante Delta Plus? Burioni ha detto rimarrà la mascherina e servirà poco evitare gli assembramenti.

“A livello ospedaliero sono già partite le vaccinazioni della terza dose per gli operatori. Partono anche le vaccinazioni influenzali, che sono già disponibili per i cittadini e basterebbe andare sui siti delle proprie ASL, dove ci potrà iscrivere per completare le vaccinazioni. Questa è una grande sicurezza che abbiamo per noi stessi, in qualità di operatori, ma anche per i cittadini.”

“L’evoluzione sarà possibile vederla nelle prossime settimane. La mascherina ha mostrato una sua efficacia anche ad interrompere l’influenza. Infatti, la seconda ondata dello scorso anno non è stata dovuta alla contaminazione tra COVID-19 e l’influenza, perché la mascherina ha bloccato anche l’avanzamento dei virus influenzali” ha detto Giovanni Leoni.

La mascherina

La mascherina è l’unica cosa a cui noi dobbiamo aggrapparci, se vogliamo un inverno sicuro. Per esempio, la Gran Bretagna, in questi giorni, ha lo stesso numero di contagi, mentre gli altri paesi hanno raggiunto un equilibrio. E noi?

“Siamo in una situazione di controllo, per quanto riguarda l’effetto delle liberalizzazioni nel termine un po’ più lungo delle prime settimane. Quindi, le settimane dopo l’inizio della scuola, che è stato un grande test ma è andato abbastanza bene. Poi, dovremo avere anche le evoluzioni con i primi freddi, in particolare con l’autunno.”

“La maggioranza delle persone che è ricoverata in ospedale per sintomi, oltre al 90%, è No-Vax. Se noi vogliamo uscire dalla pandemia, bisogna completare questo ciclo di vaccinazione, perché è stato elevatissimo per quanto riguarda gli anziani, per i soggetti più a rischio, ma meno per i più giovani, in particolare la classe dai 30 ai 50 anni. Questi devono essere richiamati e vaccinati, se noi vogliamo uscire dalla pandemia. Dobbiamo completare la vaccinazione” ha detto Giovanni Leoni.

Come dimostrare le morti causate dal Covid

In Moldavia stanno aumentando a dismisura i morti, perché è uno dei paesi con meno vaccinati. Ha un senso quello che sta accadendo?

No-VAX

Perché quello che dicono i NO-VAX è che non tutte le morti sono dovute al Covid. Giovanni Leoni, come si fa a dimostrare che questi sono morti da Covid?

“Le anagrafiche nazionali sono direttamente collegate ai dati in possesso dei ministri della salute delle diverse nazioni.”

Com’è nata questa cosa dei 130000 morti, in realtà ne sono morti solo 30000 per Covid? Questa è una notizia che gira sui social.

“Questa è una notizia che gira sui social ma non nelle fonti ufficiale. Le fonti ufficiali, hanno delle informazioni delle realtà completamente differenti. Il grado di penetrazioni di fake news, tramite i social media, è estremamente elevato. È molto importante agire sulla comunicazione per rendersi conto che l’epicentro sono i siti del Ministero della Salute, il sito dell’EMA, quelli deputati a dare le informazioni” ha detto Giovanni Leoni.

Morto per Covid

Nel periodo del picco dei morti, quando si diceva “morto per Covid” si intendeva che era positivo, oppure perché era effettivamente morto per asfissia?

“Il problema è che ad un certo punto c’è stata un impennata di morti, sempre per la stessa patologia.”

Quindi per asfissia, perché una persona poteva essere morta d’infarto, però essendo positivo veniva considerato morto per Covid.

“Sono state fatte delle classificazioni sulla base del peggioramento dei soggetti fragili, che erano già cardiopatici ed è stato descritto. Chi ha avuto più patologie associate di base e poi ha avuto anche in più il Covid, ha avuto un decorso peggiore.”

Il morto per Covid è un morto che ha avuto un decorso per Covid e con tutte le complicazioni che aveva purtroppo il cuore si è fermato.

“Come tutte le malattie. Se sopravviene un’altra malattia in un corpo che ha già altre malattie, ovviamente le difese immunitarie sono peggiori, quindi l’evoluzione infausta è estremamente più probabile.”

Infatti ci sono dei malati di tumore che non muoiono di tumore ma muoiono per delle complicazioni legate al tumore.

“Si muore anche di influenza.”

Si muore di influenza se si è debilitati a causa di un tumore.

“Esattamente.”

La tensione con i pazienti

Che tipo di tensione state vivendo con i vostri pazienti, perché magari alcuni sono No-Vax e vivono male il proprio medico di base o referente in ospedale.

“Tipicamente l’approccio in un qualsiasi ambulatorio è ‘Buongiorno, che problemi ha?’. C’è una domanda in termini di salute e una risposta che prevede un’accettazione e una fiducia da parte del paziente, in rapporto con il medico di fiducia, sia a livello di ospedale, sia a livello di territorio. Se questa fiducia non c’è più nei confronti del medico portatore di verità scientifiche, è chiaro che noi ci rimaniamo male.”

“Siamo colpiti in quello che è un rapporto medico-paziente collaudato che improvvisamente, per fattori dovuti a convinzioni, pubblicità negative, fake news e ignoranza, porta ad avere una diffidenza nei confronti del medico e della medicina. È una cosa che stiamo contrastando il più possibile attraverso con un’adeguata comunicazione scientifica e anche sul piano mediatico.”

Il problema deve essere risolto. Se un paziente deve avere fiducia nel proprio medico per essere guarito, bisogna fare in modo di resuscitare questa fiducia che è venuta a mancare.

“Il rapporto medico-paziente si fonda sulla fiducia, sulla gratificazione che ha il medico della fiducia del paziente. Se questa viene male, è una grave caduta di qualità. La gratificazione maggiore che abbiamo noi medici, facendo questa professione, è il riconoscimento del paziente. Se questa gratitudine si trasforma in diffidente, per quanto mi riguarda, è la situazione peggiore che mi possa capitare” ha detto Giovanni Leoni.

Giovanni Leoni, quindi anche voi non riuscite più ad essere lucidi e curare bene.

“No, no. Lucidi lo siamo sempre, solo che rimaniamo feriti in quella che è la nostra disponibilità originale nei confronti delle persone che soffrono.”

C’è stato anche un attentato ad una sede dell’ordine dei medici? Sono state prese di mira alcune sedi, Giovanni Leoni?

“Sì. È stata danneggiata la sede dell’ordine dei medici di Trento. Il Presidente Marco Ioppi aveva preso le posizioni serie, come tutti, contro i No-Vax e la problematica in quella regione è estremamente rappresentata. Abbiamo tutti manifestato come ordine dei medici e federazione la massima solidarietà perché questi episodi rimangano isolati e non abbiano ulteriori diffusioni.

Altri casi più violenti come quello di Roma, con una dottoressa che è stata aggredita. Le è stato spaccato il setto nasale perché in metropolitana si è trovata a dover dire qualcosa sui vaccini, in un gruppo, che poi si è rivelato essere di No-Vax” ha detto Giovanni Leoni.

La situazione a Venezia com’è, Giovanni Leoni?

“A Venezia c’è una situazione abbastanza tranquilla. Non ci sono picchi da questo punto di vista. Come tensioni al momento non ce ne sono come gravità.”

Grazie Giovanni Leoni. Io ci tengo molto a dare una contro informazione perché dire le stesse cose che dicono tutti, tutti ne sono capaci. Bisogna anche cercare di andare a fondo nei problemi e capire perché una persona è No-Vax.

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