La Voce della Città Metropolitana

Giampietro Ravagnan: misure anti Covid e sicurezza del vaccino

Parla uno dei dieci accademici che ha firmato la lettera assieme ad Andrea Crisanti in cui indica gli errori del governo nell'affrontare la pandemia e propongono il tracciamento e i covid hotel in pianta stabile. Giampiero Ravagnan microbiologo a Ca' Foscari, ora in pensione, chiarisce che non si fida dei vaccini anti covid perchè non sono stati forniti dati

Giampietro Ravagnan, ex professore di microbiologia a Cà Foscari, in collaborazione con altri esperti, tra cui Crisanti, ha stilato una lettera di raccomandazione al governo. In questo documento era presentata una proposta per uscire dalla pandemia in tempi brevi, studiata sul modello già adoperato da Cina e Corea del Sud.

Giampietro Ravagnan, misure anti Covid

Questa strategia si basava sull’utilizzo del tracciamento dei cellulari per contenere i contagiati e ha permesso il debellamento del virus in poche settimane, senza necessità di continui lockdown. L’appello tuttavia, lamenta Ravagnan, è passato in sordina.

A riguardo delle misure prese in Asia Ravagnan commenta;  “In quei paesi vi è un grande senso civico, per il bene della comunità il singolo si adegua, al contrario di qui”.

Oltre alle misure di tracciamento la proposta metteva focus sull’iniziativa del Covid Hotel e la necessità di isolare i contagiati per diminuire stress inutile sulle strutture ospedaliere.

Il governo non ha dato, secondo il professore, una risposta adeguatamente rapida alla necessità di Covid Hotel.  L’iniziativa ha infatti raggiunto numeri significativi solo di recente, con una curva epidemiologica già rampante. Usando i parametri statistici le misure proposte erano stimate di abbassare il contagio del 50% in 20 giorni.  Adesso richiederebbero per lo stesso risultato ben due mesi e mezzo.

“50 000 morti non ci consentono a livello etico di mantenere questo atteggiamento libertario, è una condanna per il personale sanitario” . Ravagnan sottolinea che misure di questo tipo sono l’unica speranza per uscire realmente dalla pandemia senza un vaccino funzionante.

Il vaccino Pfizer

La prima carenza che accusiamo dal punto di vista vaccino è la mancanza di anti-influenzali, afferma Ravagnan, indispensabili per discriminare tra le patologie simili al Covid.

“Per il resto aspettiamo i dati, che non sono ancora stati divulgati, ma un vaccino completamente nuovo e ad RNA…beh per ora io aspetterei” dice il professore. “Dovrebbe avvenire estensiva sperimentazione animale, che non abbiamo avuto tempo di fare, e poi i dati andrebbero analizzati su scala generazionale”

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