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G20s: la costa veneta vuole lo status di “Città Balneare”

A Vieste giornata di lavori della terza edizione del G20 spiagge, il summit delle città balneari italiane con maggior flusso turistico. Al termine della stagione turistica più difficile che si ricordi dal dopoguerra, i sindaci dei principali comuni costieri e rappresentanti del settore balneare, si ritrovano nella località pugliese con l’obiettivo di ottenere lo status di “città balneare

Si sono aperti mercoledì 30 settembre a Vieste (FG) i lavori della terza edizione del G20s, il summit delle località balneari italiane con maggior afflusso turistico in collaborazione con ENIT Agenzia Nazionale per il Turismo. Un’eccellenza del nostro turismo che ha appena archiviato una delle stagioni più difficili degli ultimi anni e che si prepara già a programmare l’estate 20201. Anche quest’anno ENIT parteciperà attivamente ai tavoli di lavoro del G20s, dando seguito dunque al protocollo d’intesa tra G20s e ENIT firmato l’anno scorso a Castiglione della Pescaia. GUARDA ANCHE: G20s: sarà Jesolo ad ospitare l’edizione 2021

Status di Città Balneare, obiettivo fondamentale

“Alla fine, nonostante il Covid, siamo riusciti a organizzare il G20s in presenza” dichiara Giuseppe Nobiletti, sindaco di Vieste. “Una sfida vinta dopo una stagione estiva molto positiva per noi, soprattutto ad agosto e settembre, nonostante le tante preoccupazioni della vigilia. Ora è il momento di pianificare il futuro con il G20s, un summit che sarà incentrato sul riconoscimento dello status giuridico di Città Balneare per le nostre realtà. Le nostre sono cittadine di qualche decina di migliaia di abitanti che, d’estate, accolgono milioni di persone. Noi sindaci non abbiamo gli strumenti per affrontare queste dinamiche, per questo lavoreremo per elaborare un documento condiviso da presentare al Governo per il riconoscimento di questo status”.

“Un comune balneare di 10 o 20mila abitanti d’estate deve fare i salti mortali per garantire servizi, sicurezza, gestione dei rifiuti, traffico” continua Pasqualino Codognotto sindaco di San Michele al Tagliamento – Bibione. “Ogni estate noi amministratori locali dobbiamo scendere in trincea e inventarci soluzioni creative per risolvere problemi che sono molto concreti. Per questo lo status di Città Balneare è un aspetto chiave, tanto quanto le problematiche legate all’erosione costiera e alla promozione di gruppo del turismo balneare. Un altro punto fondamentale inoltre sarà l’utilizzo del recovery found per contrastare i cambiamenti climatici, un aspetto essenziale per il mondo balneare e per tutto il Paese”.

“La crisi ha reso ancora più evidente la necessità e l’urgenza di rafforzare l’identità complessiva delle località più attrattive del turismo balneare italiano”, conclude l’Avvocato e Professore Universitario Bruno Barel. “La specificità dei loro problemi richiede anche una valutazione e una regolamentazione differenziata e appropriata, per questo è fondamentale ottenere lo status di Città Balneari”.

Le spiagge del G20s

Il G20s è la rete nazionale delle destinazioni balneari. La rete è nata nel 2018 grazie a un’idea del Comune di San Michele al Tagliamento-Bibione (Veneto), il quale ha invitato le 20 principali destinazioni balneari al fine di porre le basi per una cooperazione utile ad identificare i problemi comuni.

I 20 comuni più visitati riescono ad attrarre più di 62 milioni di turisti, considerando le ulteriori 6 spiagge si arriva a quasi 70 milioni: un impatto enorme sul turismo nazionale, da Nord a Sud.

Ecco le spiagge che fanno parte del G20s: Rimini, Cavallino Treporti, San Michele al Tagliamento – Bibione, Jesolo, Caorle, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Cervia, Cesenatico, Sorrento, Comacchio, Bellaria – Igea Marina, Vieste, Cattolica, Chioggia, Castiglione della Pescaia, Grado, Forio, San Vincenzo, Ischia, Arzachena, Orbetello, Rosolina, Grosseto, Viareggio, Taormina.

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