Cronaca

Ruba il pc all’Unieuro di Mestre e scappa: arrestato

L’uomo si era già reso protagonista lo scorso 5 agosto, sempre all’interno del negozio Unieuro di Mestre, del furto di uno smartphone

I Carabinieri di Mestre nel pomeriggio di ieri hanno arrestato uno straniero, originario del Camerun, pregiudicato, senza fissa dimora, per aver rubato un computer all’interno dell’Unieuro del centro commerciale “Porte di Mestre”.

Furto all’Unieuro

L’uomo dopo essersi introdotto all’interno del negozio e aver fatto un giro tra gli scaffali, si è impossessato di un computer portatile nascondendolo in maniera grottesca sotto il proprio giubbotto per poi allontanarsi forzando le barriere dell’entrata.

Inutile l’ammonimento dell’addetto alla sicurezza e di una commessa. L’uomo ha iniziato a correre cercando di guadagnare la fuga in direzione della porta automatica di uscita del centro commerciale.

A quel punto, aiutati anche da altri colleghi e clienti, gli addetti alla sicurezza riuscivano a bloccarlo e a riportarlo all’interno del negozio con non poca fatica. L’uomo infatti sebbene gli fosse stato intimato di fermarsi più volte, ha colpito gli addetti ripetutamente nel tentativo di divincolarsi e scappare.

Il Direttore ha immediatamente avvisato i carabinieri di Mestre. Hanno preso in consegna il fuggitivo e hanno restituito integro il computer che aveva asportato poco prima.

I successivi accertamenti presso gli uffici del comando Carabinieri di Mestre, hanno consentito di verificare la dinamica del furto attraverso le immagine del sistema di videosorveglianza nonché il profilo criminale dello straniero. Numerosi infatti sono risultati i precedenti per furto e reati contro la persona. L’uomo inoltre è risultato irregolare e in Italia senza fissa dimora.

Per di più l’uomo si era già reso protagonista lo scorso 5 agosto, sempre all’interno del negozio Unieuro di Mestre, del furto di uno smartphone. In quella occasione, vistosi scoperto dagli addetti alla sicurezza e dal Direttore, era fuggito abbandonando la refurtiva poi recuperata.

L’arresto

Il Pubblico Magistrato di turno ne disponeva la traduzione presso il carcere di Venezia per il successivo giudizio.

Fortunatamente nessuno ha riportati lesioni o ferite gravi e la refurtiva è stata recuperata e restituita al direttore del negozio, integra e rivendibile.

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