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Francesco Briggi: il ricordo di Fiorella Mancini come auspicio per il futuro

Francesco Briggi, da anni protagonista del Carnevale di Venezia, propone l'istituzione di una borsa di studio nel ricordo di Fiorella Mancini per dare nuove energie al settore dell'artigianato veneziano.

L’Atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi anima il Carnevale di Venezia da molte edizioni con i suoi abiti sontuosi e raffinati. La recente scomparsa di Fiorella Mancini ha scosso ulteriormente un settore già fortemente in crisi. La proposta di istituire un premio o una borsa di studio in nome del simbolo della Venezia del anni ’80 si presenta come un’auspicio speranzoso per il futuro.

Il ricordo di Fiorella Mancini

“Negli anni ’80 ero molto giovane. Frequentavo il carnevale di Venezia quando potevo, facendo da solo i costumi. Ricordo che le vetrine in Campo Santo Stefano di Fiorella Mancini erano tappa fissa per poter vedere tutte le novità e le creazioni fuori dagli schemi: molto spesso il limite tra blasfemia e pornografia era sottile…
Fiorella Mancini ha rappresentato degnamente quel periodo interpretandone anche gli eccessi.

L’idea è quella di ricordare l’artista, l’artefice di tante innovazioni, e la persona attraverso un premio o una borsa di studio. Investire sui giovani per conservare il suo nome nel futuro, investendo su chi il futuro ce l’ha già nelle mani”.

La situazione generale del settore

“Durrissima! C’è stato uno spruzzo di carnevale. Abbiamo avuto la possibilità di fare qualcosina – ovviamente online – grazie alle varie dirette. Praticamente è dal carnevale dell’anno scorso che si è bloccato tutto il settore. Gli abiti  e i costumi  sono cose indossate da tante persone per fare spettacoli, rievocazioni, incontri e feste: tutte cose che da molto tempo non si fanno più”.

La riapertura parziale dal 26 non riguarda eventi e congressi

“Siamo in attesa. Ma anche se si riaprisse domattina, non è che dopodomani si fa il congresso, o la festa, o lo spettacolo a teatro. Occorre del tempo per poter organizzarsi per ripartire”.

I lavori procedono a rilento

“Noi andiamo molto piano. Quello che corre sono tutte le tasse e le imposte. Quelle non si sono mai fermate. Chi non ha una partita iva, non capisce il fatto che senza lavorare non si percepisce reddito e quindi non si pagano tasse. Questa è una rabbia fine a se stessa. Quando si parla con altri colleghi fuori dall’Italia, si scopre come altre nazioni hanno trovato altre soluzioni. La germania ha ridotto da maggio 2020 l’iva, l’ha dimezzata. E’ giusto pagare le tasse, ma si può anche pagare meno. I ristori e rimborsi sono più elemosine temporanee e non investimenti su chi supporta la propria famiglia e la famiglia dei propri dipendenti”.

Gli ultimi lavori

“In questo momento, sto finendo un grosso lavoro, più di 30 abiti, per il comune di Firenze. Abbiamo vinto il bando e siamo agli ultimi costumi. E sempre col Comune di Firenze abbiamo un’altra fornitura da stipulare a breve”, ha concluso Francesco Briggi.

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