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Fiaticorti, il Festival del cortometraggio di Istrana

Fiaticorti, il Festival internazionale del cortometraggio di Istrana, ha concluso la sua XIXª edizione lo scorso 24 ottobre contando quasi settemila partecipanti.

Il Festival, uno dei più longevi del Veneto nato nel 2000 per volontà di un gruppo di ragazzi appartenenti al Progetto Giovani del Comune di Istrana (Treviso), dal 2013 ha assunto carattere internazionale, affermandosi nel panorama dei festival di cinema di tutto il mondo.

I corti, realizzati da amanti del cinema provenienti da 120 paesi, sono stati selezionati da una giuria esperta e proiettati nello spazio espositivo di Ca’ Celsi ad Istrana per tutto il mese di ottobre. Ciò che contraddistingue questo festival da molti altri, ha ricordato il sindaco della città Maria Grazia Gasparini, è il ruolo del pubblico in sala: alla fine di ogni proiezione, infatti, il pubblico è invitato a commentare e ad analizzare sia stilisticamente che contenutisticamente il corto. Ognuno, quindi, può dare il proprio parere e sentirsi un po’ protagonista.

Quasi tutti i corti partecipanti sono di genere drammatico, sebbene il tema del festival sia totalmente libero. Quest’anno, per esempio, gettonati erano i drammi familiari, il rapporto genitore-figlio e il tema dell’immigrazione. Tutti temi che fanno riflettere in solo venti minuti, in un concentrato di emozioni e sensazioni. Da quest’edizione appena conclusa è stato introdotto un nuovo premio per i cortometraggi di genere comico, il premio fiaticomici, proprio per invitare i partecipanti a spedire corti di natura umoristica, vinto da “Belle à croquer” del francese Axel Courtière che tratta, in modo molto divertente, lo strano rapporto amoroso tra un cannibal gourmet con la fobia delle verdure e la vegetariana Miss Carrot.

L’internazionalità del Festival deriva anche dal fatto che si può inviare il proprio corto attraverso delle piattaforme online; il vincitore del premio miglior cortometraggio di quest’anno, per esempio, è un autore iraniano, Toofan Nahan Ghodrati con il corto “Zona”. Nei cortometraggi provenienti da paesi stranieri viene spesso raccontata la storia, la cultura e la società di quel paese, motivo per cui molte volte non possono nemmeno essere proiettati nel loro paese d’origine. Fortunatamente, trovano spazio in Festival come quello di Istrana, che da anni valorizza prodotti culturali di grandissima qualità.

I cortometraggi partecipanti a tutte le diciannove edizioni sono ovviamente stati raccolti in un archivio che ormai riunisce quasi quattromila corti, i quali possono essere richiesti per essere utilizzati in serate a tema ed eventi vari.

Il premio al migliore interprete è stato quest’anno assegnato a Roberto Citran per il suo ruolo in “Mon Clochard” di Gian Marco Pezzoli; infine, come in tutte le scorse edizioni, è stato consegnato il premio fiativeneti, riservato alla opere degli autori provenienti dalla regione Veneto. Il vincitore di quest’anno è Dimitri Feltrin con il suo “Asfalto#01 – Pensare a metà”, corto che narra la costruzione della Superstrada Pedemontana da un punto di vista dei costi umani degli abitanti di quei territori, che si sono spesso visti i propri possedimenti espropriati.

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