La tradizionale festa tra società, bambini e agricoltura
Davide Praloran, delegato Unpli Veneto, spiega: “È fondamentale oggi che si continui a sostenere questa attività aggregando sociale ma anche col mondo agricolo, valorizzando qualcosa di importantissimo: far conoscere i prodotti della propria terra. Tutto questo grazie anche ai volontari, per quanto impegno dedicano ancora oggi a questa manifestazione per farla crescere ancora di più.
Anche bambini e ragazzi hanno partecipato attivamente con i loro disegni. Ci racconta Maria Marchetto, Coordinatrice della Festa: “Questa mostra rappresenta la tradizione della Festa del Pomodoro, presente da oltre 45 anni. Vengono rappresentate le coltivazioni nella zona del paese, gli agricoltori e le loro produzioni.
“In particolare si tratta di una collaborazione con la scuola per poter far conoscere ai ragazzi il pomodoro e il suo ciclo vitale. Tanti bambini, infatti, magari lo vedono confezionato, lo trovano nei supermercati, ma non capiscono la sua qualità e le sue proprietà, la provenienza e, infine, la sua storia molto antica.”
Il senso di comunità della festa secondo Federico Michielan
Occasioni come questa, inoltre, servono anche a cementare un senso di comunità. Interviene a proposito Federico Michielan, assessore alla cultura di Scorzè: “Noi spesso pensiamo che le istituzioni debbano fare tutto. In realtà tanto può fare la comunità in sé.
“In altre parole, occasioni come queste servono proprio a cementare questo senso di comunità che poi si riflette anche nei servizi sociali e nell’assistenza alla persona. Quando qualcuno ha bisogno, può trovare un gruppo di persone che può dare una mano. Per questo è importante partire proprio da questo tipo di manifestazioni che portano avanti una certa cultura e un certo modo di stare insieme.”
A Cappella di Scorzè, la festa del pomodoro proseguirà fino a lunedì 29 luglio con tante diverse attrazioni. Ci saranno tornei sportivi, serate danzanti, astronomia e spettacolo pirotecnico finale.
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