Intervista al dottor Gabriele Mercuri

Farmaci e sesso: quale rapporto e quali conseguenze

Farmaci e sesso: quando i primi incidono sulla sessualità e in che modo.

Con il Dott. Gabriele Mercuri, sessuologo, andrologo e psicoterapeuta, parliamo di farmaci e delle loro conseguenze sul sesso. Un po’ tutti i farmaci, spiega il Dott. Mercuri, nuocciono al sesso: i farmaci per il cuore, per la diabete, per la pressione, gli psicofarmaci sono indispensabili per la salute, ma negativi per la sessualità. Se uno, però, non è grave, potrebbe usare meno psicofarmaci e fare più psicoterapia, se uno ha la pressione alta, ma mangiasse meno sale, facesse più attività fisica e non fumasse, potrebbe ridurre i medicinali. Il farmaco, infatti, è dose-dipendente: mezza pastiglia fa meno male di una intera. Se parliamo di farmaci per il sesso, questi fanno bene per la sessualità, ma solo se assunti quando realmente servono e non come automedicazione. Il medico, infatti, deve valutare se il soggetto può e ha bisogno di prenderlo. Il viagra non è sempre la soluzione: per un soggetto potrebbe essere necessario il testosterone, ma è necessario accertare la sua mancanza e capire se può essere assunto, facendo il PSA per esaminare la prostata. E’ sempre essenziale la presenza del medico nell’assunzione di medicinali. Il medicinale che serve per abbassare la pressione d’estate diminuisce il dosaggio e porta l’uomo a funzionare meglio, utilizzando anche meno farmaci per il sesso. Per quest’ultimo tipo di farmaci c’è il rischio di assuefazione: a uno che ha bisogno del farmaco per funzionare il medico consiglia di non farlo tutti i giorni e perciò evitare il rischio di dipendenza. Questo, però, si può evitare solo se seguiti dallo specialista e non affidandosi all’automedicazione. Nei disturbi sessuali femminili, invece, è essenziale la psicoterapia sessuologica, che tocca dei punti primariamente legati alla sessualità. Visto che la donna per la prestazione non ha bisogno di una parte circolatoria locale, come gli uomini, la parte del leone la fa la psicologia. A una donna deve piacere un uomo e il modo in cui le piace è complicato perché, a differenza dell’uomo che apprezza una donna bella e giovane, lei deve amare il suo partner e l’amore non può essere spiegato dallo specialista, perché ha motivazioni profonde che vanno al di là della pura scienza medica.

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