Cronaca

Eroina, Cocaina e Marijuana in casa: tre denunciati a Favaro Veneto

Operazione dei carabinieri a Campalto assieme alla polizia locale: denunciati per spaccio un tunisino e due italiani

Nella mattinata di ieri 27 maggio, i Carabinieri della Stazione di Favaro Veneto, coadiuvati nelle fasi esecutive da due unità cinofile della Polizia Locale di Venezia, hanno denunciato in stato di libertà per detenzione di Eroina, Cocaina e Marijuana un tunisino di 33 anni e due mestrini, un 19enne e una cinquantenne.  Era da diversi giorni che i Carabinieri stavano monitorando i movimenti di un gruppo di tre persone, una coppia di italiani ed uno straniero orbitanti attorno a due appartamenti in zona Campalto e quindi strategicamente posizionati con facile accesso alla tangenziale ed alla Triestina verso il mare. Osservazioni e pedinamenti hanno consentito di individuare pochi giorni fa la base dei pusher, due anonimi appartamenti residenziali. Ieri mattina è scattato il blitz.

Il blitz

I Carabinieri dopo aver seguito le mosse di alcuni tossicodipendenti arrivano davanti alla porta delle due case poste a poca distanza l’una dall’altra e dopo aver cinturato l’area circostante, hanno bloccato i sospetti accedendo ai locali.

All’interno sono stati rinvenuti, anche grazie all’ausilio di Coco e Hadesz cani delle unità cinofile della Polizia Locale di Venezia, oltre che ad una fiorente pianta di Cannabis, alcuni grammi sia di Eroina che Cocaina e nell’altro appartamento Marijuana, nonché tutto il materiale per il confezionamento delle singole dosi. I sensibilissimi nasi a “tartufo” dei cani antidroga hanno subito fiutato lo stupefacente nascosto. I militari hanno poi recuperato anche quasi 1.000 Euro in contanti ritenuta la somma provento dello spaccio in corso, a testimonianza dello spessore e della qualità dell’offerta prospettata sul mercato dalle piccola ma ben organizzate cellule scoperte dai Carabinieri.

La denuncia

Lo straniero e la coppia di italiani è stata denunciata in stato di libertà, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Gli investigatori sospettano che, a causa della qualità dello stupefacente sequestrato, la cellula fossa attiva nello smercio del pericoloso stupefacente tra i tossicodipendenti della zona.

Le attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sulle aree sensibili della terraferma in atto da tempo proseguiranno senza sosta da parte dei Carabinieri della Compagnia di Mestre su tutto il territorio di competenza.

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