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Ernani: l’opera di Giuseppe Verdi in scena al Teatro La Fenice

C'è una ragione in più per andare a vedere Ernani al Teatro La Fenice. Oltre alla bellezza di quest'opera, parte del ricavato dei biglietti servirà all'acquisto di Villa Verdi a Sant'Agata, messa in vendita dagli eredi

Va in scena al Teatro La Fenice Ernani di Giuseppe Verdi. La quinta opera del catalogo verdiano – e la prima delle cinque commissioni del Teatro veneziano al bussetano – verrà ora proposta in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, con la regia Andrea Bernard, le scene di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro e il light design di Marco Alba, e con Riccardo Frizza alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice.

Nel cast figureranno per i ruoli principali Anastasia Bartoli, Piero Pretti, Michele Pertusi ed Ernesto Petti. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro La Fenice il 16, 19, 22, 25, 28 marzo 2023 nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2022-2023. La prima di giovedì 16 marzo 2023 ore 19.00 sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3.

Il progetto Viva Verdi e la valorizzazione della casa di Giuseppe Verdi

Con la prima di Ernani, il Teatro La Fenice è orgogliosa di aderire al progetto Viva Verdi, promosso dal Ministero della Cultura insieme con i teatri lirico-sinfonici italiani: grazie a questa preziosa iniziativa, i fondi ricavati dall’acquisto dei biglietti per la prima recita dell’opera verdiana saranno devoluti all’acquisizione e alla successiva valorizzazione della casa-museo di Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda da parte dello Stato.

Villa Verdi a Sant’Agata rappresenta senza dubbio una delle chiavi di lettura per comprendere lo spirito immortale del genio e dell’uomo Verdi. Non è soltanto un luogo fisico, ma è un luogo della memoria collettiva, di tutti gli italiani. «Perché Giuseppe Verdi – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – non è soltanto uno straordinario compositore che viene quotidianamente celebrato con il suo successo, ma è stato anche un protagonista del Risorgimento italiano, insieme a Mazzini, Garibaldi e Cavour. Giambattista Vico lo avrebbe definito un luogo del sentire comune. Un tassello importante dell’identità nazionale che è dovere della Repubblica onorare».

L’opera Ernani

Ernani fu la prima delle cinque commissioni della Fenice a Giuseppe Verdi, oltre ad essere stato il primo ingaggio del bussetano – in quel momento considerato l’astro nascente del melodramma italiano – per un teatro diverso dalla Scala di Milano. Non solo, all’Ernani e alla commissione veneziana si deve anche l’incontro del compositore con il poeta muranese Francesco Maria Piave, all’epoca alle prime prove come versificatore.

Opera in quattro atti tratta dall’Hernani di Victor Hugo, debuttò il 9 marzo 1844 con esito molto felice. Nella vicenda, Verdi pose al centro della ribalta personaggi emarginati dalla società, sullo sfondo della Spagna del sedicesimo secolo: don Giovanni d’Aragona, cui la guerra civile ha sottratto titolo nobiliare e ricchezze, è ora il bandito Ernani; eppure resta fedele al codice d’onore cavalleresco. La musica è puro Verdi, con cori travolgenti, arie appassionate e concertati emozionanti. Inoltre, la narrazione di tre uomini che corteggiano un’unica donna offre a Verdi l’occasione di esplorare le qualità espressive di tre tipi di voce maschile: tenore, baritono e basso.

Le parole di Andrea Bernard

«Come in tutte le opere di Verdi, anche in Ernani la dimensione politica è ben radicata e mai secondaria – ha spiegato il regista Andrea Bernard –. Considerando anche il fatto che proprio Ernani costituisce la prima opera commissionata a Verdi dal Teatro La Fenice, per il compositore era particolarmente importante che il lavoro rappresentasse a pieno i suoi valori e che raggruppasse al suo interno tutti gli aspetti per lui essenziali, da quelli politici fino a quelli più psicologici e intimi, che già qui si possono cominciare ad apprezzare. Questi ultimi sono sicuramente quelli a cui ho dato più attenzione perché ci avvicinano alla contemporaneità e possono parlare al pubblico di oggi. Gli aspetti che voglio sottolineare emergono attraverso un lavoro attento sui personaggi e le motivazioni che li muovono.

Una particolare attenzione è rivolta – come dicevo – a Ernani, alle presenze (reali e mentali) che lo legano al passato, al presente e al futuro. Ho deciso di mantenere un’ambientazione storica, ovviamente attraverso una reinterpretazione contemporanea, per dare maggiore chiarezza all’identità dei personaggi e al contesto storico – anche politico – del loro agire. Dall’altra parte ho però cercato di lavorare sull’attualizzazione dei contenuti: per esempio, il tema dell’onore da questione etica si trasforma in timore del giudizio degli altri, quindi la fedeltà alla parola data è sostituita dalla fedeltà alla propria immagine».

Il commento di Riccardo Frizza

«Gli elementi che caratterizzano Ernani rispetto a Nabucco e ai Lombardi non sono determinanti dal punto di vista musicale. Lo sono molto di più quelli legati alla stesura del libretto – ha dichiarato il direttore d’orchestra Riccardo Frizza – vista la volontà di Verdi di essere determinante nelle scelte di Piave per evitare le modifiche che i librettisti erano soliti fare ai drammi originali. Verdi era convinto che un libretto dovesse conservare il carattere originale del dramma. Questa scelta lo differenzia da Rossini e Donizetti, per i quali sia il materiale musicale che quello drammaturgico potevano essere alternabili.

Verdi aveva bisogno di innovare. Sentiva la necessità di dare nuova linfa all’opera italiana, escogitando inedite soluzioni drammaturgico-musicali, condensando le tempistiche di sviluppo delle azioni. Nonostante il suo linguaggio musicale fosse ancora molto imparentato con quelli di Bellini e Donizetti (ma anche di Rossini), alcune scene vengono invece modificate rispetto ai suoi illustri predecessori, sviluppando in maniera diversa i grandi pezzi d’assieme».

Il cast, prestigiosissimo, comprende Piero Pretti nel ruolo di Ernani, Ernesto Petti in quello di don Carlo; Michele Pertusi in quello di don Ruy Gomez de Silva, Anastasia Bartoli in quello di Elvira. Rosanna Lo Greco sarà Giovanna; Cristiano Olivieri, don Riccardo; Francesco Milanese, Jago. Maestro del Coro Alfonso Caiani.

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