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Embargo al gas russo: paura tra le imprese venete

Paura tra le imprese venete: esigenza di rivedere i piani di rifornimento energetico

Il Parlamento Europeo oggi ha annunciato l’embargo totale per gas e petrolio russo e nel Veneto c’è paura e rabbia. Abbiamo raccolto le opinioni dei massimi esponenti dell’impresa veneta al Teatro Goldoni nel giorno dell’apertura di Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale italiana della Cultura d’Impresa 2022

Vincenzo Marinese, Presidente Confindustria Venezia Rovigo

“La Russia ha fatto delle azioni fortissime. E’ corretto che un Paese e l’Europa prende delle decisioni da un punto di vista politico. Da un punto di vista industriale, noi dobbiamo reagire. Altrimenti soccombiamo e questa è una realtà. Quando le aziende iniziano a dire che non ce la fanno a fare gli ordini, a portarli avanti e non riescono neanche a pagare gli stipendi, abbiamo un problema molto grande. Nel 2021 siamo cresciuti al 6%, abbiamo ridotto il debito pubblico del 3% proprio grazie alle imprese.”

Embargo al gas russo

E’ la paura espressa dal Presidente della Confindustria di Venezia-Rovigo in queste ore in cui il conflitto in Ucraina si sta inasprendo, nonostante il ritiro delle truppe russe da Kiev. Inoltre, al 43esimo giorno di quella che doveva essere un’operazione militare lampo, subentra anche la rabbia nei confronti di un mondo politico colto assolutamente impreparato.

“Siamo arrabbiati perchè le cose non vanno bene e lo stiamo vedendo. Sono mesi che diciamo che il costo delle materie prime aumentava e sono aumentate. I noli e perciò le esportazioni bloccate per il discorso dei noli e sono aumentati. Stessa cosa per l’energia. Non c’è un piano strategico per il futuro.”

Si è dichiarato molto preoccupato Enrico Carraro, Presidente della Confindustria Veneto che parla dell’esigenza di rivedere con urgenza i piani di rifornimento energetico.

Enrico Carraro, presidente della Confindustria Veneto

“Siamo molto preoccupati. Questo è un periodo da un certo punto di vista più impressionante di quello delle crisi che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Impone tutto a rivisitare le nostre prospettive. Se prima pensavamo di investire ad esempio nelle energie rinnovabili, oggi dobbiamo ancora di più accelerare. ”

Carraro si è dichiarato sicuro che anche se la globalizzazione ha subito un brutto colpo si salveranno le aziende che esportano in mercati extra europei.

“Chi rischia di più la piccola impresa, che oggi è indebitato e ha meno mezzi o la grande impresa che è meno elastica?”

“Oggi rischiano di meno, chi ha possibilità di esportare, di andare nei territori fuori dall’Europa, dove ci sono dinamiche in crescita”.

L’industria manifatturiera

Il momento è per un verso galvanizzante, perché i mercati stanno riprendendo dopo la pandemia e le commesse piovono sull’industria manifatturiera. Ma per un altro verso è devastante: per il calo energia, per l’inflazione in aumento, cominciata prima della guerra e la manodopera che a dispetto delle sacche di povertà in aumento non si trova.

Leopoldo Destro, Presidente Assindustria Venetocentro

“Il mercato c’è, quindi la domanda c’è. Chiaro che non è solo il tema dell’energia, c’è appunto il tema dell’energia, il tema del gas, delle altre materie prime, che si affrontano giorno per giorno. Ormai non esistono più i listini giorno per giorno, semestrali o mensili, ma esistono i listini quotidiani, che di giorno in giorno bisogna affrontare. Poi c’è tutto il tema che riguarda la manodopera, anche questo un altro tema, sia per quanto riguarda la quantità che per la qualità, dove si fa fatica purtroppo a trovare.”

Anche Massimo Zanon, presidente della Camera di Commercio Venezia-Rovigo continua a vedere nelle esportazioni un mercato importante.

Massimo Zanon, Presidente Camera di Commercio Venezia Rovigo

“Senza andare a immaginare che potremmo essere autosufficienti, dovremo cambiare registro. Nello stesso tempo dovremo renderci conto che il nostro è un mercato che non vede l’estero come primo obbiettivo, ma diventa necessariamente un obbiettivo importantissimo.”

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