Elezioni 2018: abbiamo analizzato insieme i dati di queste elezioni, sia a livello regionale che a livello nazionale, insieme ai nostri ospiti Maurizio Crovato e Tiziano Graziottin.
“Ad essere impressionante non è la vittoria incontestata del Movimento cinque stelle” ha detto Crovato “ma il trionfo di Salvini su Berlusconi e il declino del Pd. Ma la vera e propria rivoluzione è rappresentata dal fatto che l’Italia è suddivisa in due”
Graziottin tenta di spiegare questa suddivisione dell’Italia. Da un lato vi è infatti un nord che ha votato la Lega facendo affidamento alle promesse di una sicurezza maggiore. Dall’altra il Centro sud che ha votato in maggioranza il Movimento Cinque Stelle, aspettando il reddito di cittadinanza. Come ha detto anche Zaia, l’unica cosa certa è che gli Italiani vogliono un cambiamento.
Riguardo al crollo del Pd, da un lato vi sono le dimissioni di Gigliola Scattolin, segretaria del Pd; dall’altra quelle di Renzi che le ha annunciate e che avverranno dopo il congresso, dicendo che mantiene un posto di opposizione.
Secondo Crovato parte della colpa del fallimento del Pd è la sua scissione con la formazione del LeU. Tale partito serviva a raccogliere i voti in uscita dal Pd, ma essi sono stati intercettati dal M5S che a differenza del LeU è riuscito a mostrare volti nuovi.
Sempre legato alla visione del “nuovo” può essere la vittoria di Salvini, oltre che di Di Maio, entrambi infatti usano un linguaggio fresco e giovane che riesce a far avvicinare i più. Cosa che invece non fa, ad esempio, Berlusconi. Tale visione è condivisa anche da Graziottin, che ammira inoltre il gesto tempestivo di Gigliola Scattolin, la quale è riuscita a mandare un segnale forte.
