Cultura e Spettacolo

Secondo uno studio, Facebook può dare seri problemi di dipendenza

Secondo la Royal Society for Public Health britannica i social network possono complicare la vita, intanto su Facebook arriva anche l’Obolo di San Pietro.

Nonostante i social network siano stati ideati «per aiutare i giovani a sviluppare relazioni tra loro», piattaforme come Facebook, Twitter e Snapchat «possono in realtà contribuire ad alimentare situazioni di instabilità e disagio mentale». Lo sostiene uno studio della Royal Society for Public Health, ripreso dalla Bbc, in cui si afferma che il 5% dei giovani è affetto da forme di «dipendenza nell’uso dei social» più dell’alcol e delle sigarette.

La ricerca sottolinea che i social network sono ormai utilizzati da una persona su quattro, da nove su dieci dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni d’età. «All’inizio le comunità online mi facevano sentire accolta, ma poi ho cominciato a trascurare le amicizie nella “vita vera”, spendendo sempre più tempo online», ha raccontato una ventenne alla televisione di stato britannica, rivelando di essere passata attraverso due episodi di depressione, durati mesi, intorno ai 16 e a 19 anni.

La ragazza pur parlando anche di esperienze positive online, ha precisato: «Durante quel periodo i social network mi facevano stare male, perché provavo costantemente a paragonarmi con tutto quello che vedevo fare da altre persone e ciò mi faceva sentire peggio». Per la Royal Society for Public Health, il tasso di ansietà e depressione tra i giovani è aumentato del 70% in 25 anni e ciò è connesso anche all’utilizzo dei social.

Intanto il settore si arricchisce: dopo l’apertura dei profili Twitter e Instagram l’Obolo di San Pietro è sbarcato su Facebook, per ora con una pagina in lingua italiana, ma a settembre e ottobre si aggiungeranno le versioni in spagnolo e inglese. «L’obiettivo è creare uno spazio virtuale aperto a tutti per condividere e far conoscere le opere di carità sostenute da questa secolare iniziativa», spiega una nota della Segreteria di Stato.

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