Salute e benessere

Cure Palliative nell’Ulss 3: “Tre linee di sviluppo”

Ogni anno, le Cure Palliative dell’Ulss 3 seguono più di un migliaio di malati oncologici in fase avanzata o terminale di malattia

Ogni anno, le Cure Palliative dell’Ulss 3 Serenissima seguono più di un migliaio di malati oncologici in fase avanzata o terminale di malattia. Le figure professionali che intervengono – medici, infermieri, psicologi e operatori sanitari dedicati e formati in modo specifico – hanno via via visto aumentare la popolazione assistita, e in particolare quella assistita, e accompagnata fino al decesso, a domicilio: sono stati 464 nel 2019, erano saliti a 638 nel 2020, con uno sforzo notevole messo in campo in piena pandemia nel tentativo di garantire comunque la continuità dell’assistenza e della cura. Quest’anno infine i pazienti registrati e seguiti fino al termine della malattia sono già 400 nel solo periodo gennaio-agosto 2022.

Le parole di Giovanni Poles, direttore dell’Unità Operativa di Cure Palliative:

“Il periodo pandemico, con gli strascichi che tuttora si registrano, ha costituito un serio banco di prova: questi interventi degli operatori a domicilio, finalizzati come sempre a gestire al meglio il dolore e tutti gli altri sintomi particolarmente invalidanti tipici delle fasi avanzate di malattia, sono stati resi più complicati dalle restrizioni nei contatti e negli spostamenti, e anche perché il personale medico e infermieristico si è registrata la diffusione del contagio”.

Quanto al servizio delle cure palliative negli hospice, secondo il dottor Poles anche qui il periodo di pandemia negli anni 2020 e 2021 ha fatto registrare una situazione anomala: nella maggior parte delle strutture del territorio, come peraltro nel territorio regionale, si è registrata un’importante diminuzione dei ricoveri – per via dei periodi di chiusura di posti letto dovute al Covid19, per la riduzione del personale, per i criteri maggiormente restrittivi di accesso alle strutture da parte dei familiari che hanno indotto molti pazienti a preferire di essere seguiti a domicilio –. “Ma già nel corso del 2022 – conclude Poles – si registra una netta ripresa dei ricoveri in hospice, e anche in questo ambito delle cure palliative all’interno degli hospice siamo tornati al livello pre-Covid19”.

I quattro nuclei operativi dell’Unità Operativa

In questi anni, l’Ulss 3 Serenissima, al pari delle altre aziende regionali, ha messo in atto una serie di azioni volte ad implementare i servizi di Cure Palliative. Il lavoro dell’Unità Operativa si articola in quattro nuclei operativi domiciliari dislocati nei quattro Distretti aziendali; tre attualmente gli hospice, due in terraferma e uno a Venezia centro storico, per un totale di 41 posti letto. E sono in fase di progettazione avanzata due nuovi hospice, uno con sede a Noale di 10 posti letto e uno a Chioggia con 5 posti letto.

La dichiarazione di Massimo Zuin, Direttore dei Servizi sociosanitari:

“Dentro una società in cui la speranza di vita aumenta sempre di più, quella delle cure palliative è una sfida di grandissima attualità: la vita si allunga, la morte si allontana nel tempo, ma accade purtroppo sempre più spesso che nella fase terminale della sua esistenza una persona necessiti di assistenza nella malattia. Con le cure palliative il servizio sanitario riafferma il suo impegno per una ‘cura globale’ che abbia al centro il malato come persona, spostando l’obiettivo dal guarire al prendersi cura”.

Le prospettive dell’Ulss 3

La Direzione dell’Ulss 3 Serenissima si dà precise linee di sviluppo anche in questo ambito: “In futuro, sarà importante capire – sottolinea il dottor Zuin – come potranno integrarsi con nuovi modelli di cura e che rapporto potranno sviluppare con tematiche e normative riguardanti la cronicità e il fine vita. Per questo l’Ulss 3 tiene presenti tre particolari prospettive. La prima è una maggior implementazione della rete di cure palliative: vanno estesi gli interventi non solo ai malati oncologici, che oggi rappresentano, come peraltro in tutta Italia, la grande maggioranza dei pazienti assistiti dalle cure palliative.

La seconda linea di sviluppo passa attraverso l’implementazione, anche in questo ambito, della telemedicina e l’estensione del teleconsulto, in collaborazione con i medici di medicina generale, perché l’assistenza, anche attraverso questi strumenti, sia più continuativa possibile. Come terzo obiettivo, anche in questo settore intendiamo lavorare per uniformare gli standard del servizio in ogni territorio: sfida non semplice per un’Azienda sanitaria che opera in aree diversissime affrontando, a seconda delle località – urbane o rurali, di terra e di acqua – problematiche di intervento completamente differenti”.

 

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