Una storia lunga circa un secolo quella della struttura dell’attuale sede della Croce Rossa di Jesolo. Nel lontano 1928, il conte Frova donò l’edificio frontemare al comitato trevigiano della Croce Rossa.
Da qui, negli anni ’70, sono già arrivate le prime proposte di trasformare l’area in un centro termale. Ora, a distanza di cinquant’anni il dibattito si è riacceso di nuovo.
Croce Rossa di Jesolo
Il gruppo, “Con Pezzoli, per le Terme a Jesolo” formato da circa una trentina di persone e capitanato da Mario Pezzoli ha già circa 1300 iscritti nella pagina Facebook.
Pochi giorni fa ha fatto protocollare una lettera in municipio per far si che il comune si interessi di quella maxi area, sede attuale della Croce Rossa, per far si di creare interessi di investitori, sia nazionali che internazionali, che possano costruire su quell’area un centro termale.
Le terme
L’acqua termale a Jesolo è presente? Questo è un altro quesito da rispondere. Una risposta definitiva si potrebbe avere solo dopo aver sondato il terreno, operazione questa che costerebbe decine di migliaia di euro ma, come ricorda lo stesso Pezzoli, fino a qualche anno fa, nei pressi di piazza Trieste vi era il Centro Termale Stej con annesso albergo in cui veniva utilizzata l’acqua di Tabiano mescolata all’acqua di mare depurata.
Se venisse costruito il centro termale, oltre ad aumentare l’offerta turistica a livello annuale, porterebbe anche numerosi vip come accadeva nel centro termale Stej rimasto operativo per molto tempo fino a qualche anno fa.
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