Sopralluogo nelle zone devastate dal maltempo nel bellunese. I vertici della confindustria veneti fanno quadrato come era avvenuto per il grande terremoto.
Il maltempo nel bellunese ha messo in ginocchio l’Italia come fece nel 2016 il grande terremoto che colpì il centro Italia
È partito il censimento delle necessità immediate che sono state segnalate dalle imprese a cui seguirà la solidarietà delle imprese con il prestito di macchinari o materiali utili a non far rallentare la ripresa dopo la tempesta.
Non ha dubbi Matteo Zoppas: “ Sono sicuro che le imprese non faranno mancare il proprio contributo ha dichiarato mentre camminava tra i boschi di Taibon Agordino, una delle zone più martoriate prima dal terribile incendio delle pale di san lucano, poi con l’alluvione del torrente Cordevole e la tromba d’aria. Quelle che vedete sono le immagini delle operazioni di pulizia in corso dell’alveo di valle San Lucano.
Servono ha dichiarato Gabriella Chiellino, delegata all’ambiente di Confindustria Veneto molti micro interventi parallelamente alla veloce raccolta del legname e alla riforestazione e le imprese venete potrebbero occuparsi dei piccoli tratti di piste ciclabili da rimettere in sesto o dei parchi giochi distrutti o di altri interventi utili a far ripartire la stagione turistica invernale ed estiva.
Intanto si chiama Achille, è veneziano di Mira (Ve) e ha solo 9 anni. La letterina che ha scritto e poi spedito al sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, con un’offerta di 5 euro, non ha bisogno di commenti.
