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Confermate le accuse contro i dirigenti Mose

Piergiorgio Baita, che ieri ha subito il processo per corruzione, ha confermato tutte le accuse contro politici e dirigenti del Mose

Ieri è stato il turno di Piergiorgio Baita nel processo per le tangenti Mose. Oltre a confermare le accuse contro i suoi ex collaboratori, ha spiegato il funzionamento del sistema. Si faceva pagare il 12% degli utili alle aziende per farle partecipare ai lavori, per farsi poi restituire tramite lo svolgimento dei lavori il 50% del denaro ottenuto dal Consorzio Venezia Nuova. Secondo l’ Ingegnere Mantovani, amministratore delegato dell’omonima società, l’ex presidente del CVN Giovanni Mazzacurati aveva asservito le aziende e con i lori fondi acquisiva consensi sul fronte politico. La prefettura di Venezia ha inoltre dovuto fermare i lavori vista la mancanza delle certificazioni antimafia per le aziende che collaborano con la costruzione del MOdulo Sperimentale Elettromeccanico. Malgrado tre commissari si siano attivati per cercare di sbloccare la situazione, la data dell’inaugurazione, prevista per fine 2018, sarà ulteriormente posticipata.

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