Cultura e Spettacolo

Le classifiche di YouTube e i bandi di Spotify (R. Kelly)

YouTube propone – in 44 Paesi, Italia compresa – le sue classifiche, quattro per ora, in vista del lancio a livello internazionale della versione a pagamento YouTube Red, mentre Spotify ha messo al bando, ma non del tutto, la musica di R. Kelly.

YouTube ha lanciato un servizio di classifiche musicali in 44 paesi del mondo, tra i quali (QUI) l’Italia. Le graduatorie sono per ora quattro, a livello tematico: la Trending riguarda novità e brani più popolari, Top Songs offre una panoramica delle canzoni più ascoltate calcolando le visualizzazioni combinate di tutte le versioni ufficiali, la Top Artists indica gli artisti più popolari sulla base della discografia complessiva, mentre nella Top Music Videos sono inclusi i video più cliccati.

Le classifiche – a cui presto se ne aggiungeranno altre – verranno aggiornate, con cadenza settimanale, ogni domenica alle 21:00, ora italiana. Il servizio potrebbe essere ampliato in vista del lancio a livello internazionale di YouTube Red, la versione a pagamento senza pubblicitàal momento attiva solo in alcuni paesi – candidata a diventare uno dei player più importanti sullo scenario globale.

Intanto il concorrente Spotify ha rimosso dalla sue playlist editoriali o algoritmiche tutte le canzoni di R. Kelly, che restano disponibili sulla piattaforma, ma non saranno promosse attivamente: «Non censuriamo il contenuto a causa del comportamento di un artista, ma vogliamo che ciò che scegliamo di programmare rifletta i nostri valori. Quando un artista fa qualcosa di particolarmente dannoso o odioso, può influenzare il modo in cui lo supportiamo», spiega una nota aziendale.

La decisione s’inserisce nella nuova policy di Spotify nei confronti delle condotte e dei contenuti promotori di odio: il cantante di Chicago nei mesi scorsi è stato accusato di violenza sulle donne e coercizione, accuse che R. Kelly ha sempre allontanato etichettandole come un «tentativo di distorcere il mio personaggio e distruggere la mia eredità».

 

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