Cronaca

Due spacciatori arrestati tra Marghera e Venezia

I Carabinieri di Venezia e Mestre ieri pomeriggio hanno arrestato due spacciatori stranieri in possesso di droga.

Un ghanese e un tunisino sono stati arrestati nella giornata di ieri rispettivamente dai Carabinieri di Venezia e della Compagnia di Mestre.

Il primo, un 29enne residente a Cavallino, è stato notato dai militari mentre cercava di mescolarsi tra la folla in Riva degli Schiavoni.

Lo straniero dopo aver capito di essere seguito ha iniziato a cambiare tragitto più volte nel tentativo di seminare le forze dell’ordine, senza successo.

I carabinieri allertati dal suo atteggiamento gli si sono avvicinati e hanno preso in disparte il soggetto evitandone sia la fuga che altre azioni dettate dalla disperazione.

Lo spacciatore è stato infine sottoposto a perquisizione; nel suo zaino sono stati trovati 150 grammi di marijuana ed è quindi scattato l’arresto immediato.

Il secondo, un pregiudicato 37enne noto alla Compagnia di Mestre per spaccio di droga ed immigrazione clandestina, è stato invece individuato in serata.

Soprannominato “Baddi”, l’uomo ha rifornito per anni di eroina il centro abitato di Marghera e Mestre ed era solito nascondere lo stupefacente in località Ca’ Sabbioni.

La ricerca del tunisino si è infine focalizzata su Via Colombara a Marghera, dove si supponeva fosse situata la sua abitazione.

Il soggetto è stato individuato e bloccato proprio qui dai Carabinieri, i quali però non hanno trovato nulla né addosso all’uomo né nella sua auto.

La perquisizione della vicina abitazione da cui proveniva il tunisino ha invece dato i suoi frutti, poiché sono stati trovati al suo interno 320 grammi di eroina e 5 hashish.

Il tunisino è stato quindi arrestato per detenzione di sostanza stupefacente a fine di spaccio.

Nel corso degli ulteriori accertamenti sono emersi a suo carico due provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria di Venezia:
uno del 2017 per “espulsione o allontanamento dello straniero dallo stato”, commesso a Fiesso d’Artico (VE) ed un secondo sempre per “detenzione a fine di spaccio” (eroina) commesso a Venezia Marghera già nel 2013.

Al termine delle formalità per l’uomo si sono quindi inevitabilmente aperte le porte del carcere di Venezia.

E’ comunque in corso di approfondimento la portata del giro di spaccio, sicuramente esteso alle zone di Marghera e Mestre, diretto in particolare ai più giovani.

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