Cronaca

Caccia illegale: sette persone denunciate

Denunciati in soli due giorni di controlli 7 cacciatori nelle Province di Rovigo, Padova e Venezia. Un uomo di Campagna Lupia aveva in casa esemplari di specie protette

Conclusa nella giornata di ieri la prima sessione dell’Operazione Delta che ha coinvolto i Carabinieri Forestali dei Gruppi di Rovigo e Venezia, con il supporto del SOARDA di Roma, finalizzata al contrasto del bracconaggio nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. I militari sono stati impegnati in due giorni di controlli notturni e diurni negli ambienti lagunari e lungo gli scanni deltizi delle Province di Rovigo, Padova e Venezia, dove hanno sorpreso e denunciato 7 cacciatori che esercitavano caccia illegale con ausilio di potenti richiami elettronici vietati, tre dei quali avevano anche armi modificate in modo da contenere più di tre colpi.

Caccia illegale

Eseguite anche le perquisizioni domiciliari dove sono stati rinvenuti e sequestrati a carico di un soggetto residente in Comune di Campagna Lupia (VE), tre esemplari di columbidi non cacciabili e una moretta codona impagliata, esemplare particolarmente protetto per il quale il detentore non possedeva alcun titolo di detenzione.

Il sequestro

Sequestrati complessivamente 8 fucili, 66 munizioni spezzate, 4 richiami elettronici vietati, 4 altoparlanti, 8 anatre, 2 tortore dal collare, 1 piccione domestico, 1 esemplare di moretta codona impagliato, 2 torce elettriche.

In particolare 3 cacciatori sono stati sorpresi all’interno di un capanno sito in un noto scanno in Comune di Porto Tolle (RO), dove sono stati osservati dai militari mentre utilizzavano ripetutamente richiami elettronici potentissimi, espressamente vietati dalla vigente normativa e con fucili modificati per esplodere più dei tre colpi, quantitativo superiore a quello consentito dalla vigente normativa.

I denunciati

Gli altri 4 cacciatori sono stati invece denunciati in Provincia di Padova, mentre cacciavano illegalmente in un capanno da caccia sito nella Laguna Veneta, anche questi sorpresi ad utilizzare richiami elettronici per attirare tra l’altro anche specie protette come le oche selvatiche. Le perquisizioni domiciliari condotte nei Comuni di Campagna Lupia, Mira e Campolongo M. in Provincia di Venezia hanno poi consentito di individuare e sequestrare 1 esemplare impagliato, particolarmente protetto, di moretta codona, oltre a due tortore dal collare e un piccione abbattuti e congelati, specie non cacciabili.

Tutti gli indagati rischiano le pene previste dalla legge 157/1992 per aver utilizzato mezzi e richiami non consentiti dalla normativa vigente, per uno dei cacciatori si aggiunge la pena prevista per la detenzione di specie particolarmente protetta che prevede fino a 8 mesi di arresto.

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