Cultura e Spettacolo

Presentato il Ca’ Foscari Short Film Festival 2016

Giovani talenti in gara al Cà’ Foscari Short Film Festival 2016. I migliori ‘corti’ internazionali, premi e programmi speciali

La sesta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival 2016 è alle porte. Dal 16 al 19 marzo, all’Auditorium Santa Margherita, nel cuore del centro storico di Venezia, i 30 cortometraggi del Concorso Internazionale dedicato agli studenti delle scuole di cinema e delle università di tutto il mondo si confronteranno a Venezia, accompagnati da una serie di programmi speciali, workshop e masterclass di altrettanto interesse.

” Quest’anno abbiamo 30 film in concorso e per la prima volta 27 nazioni rappresentate, possiamo dire che è l’annata più felice del Ca’ Foscari Short Film Festival” racconta la Prof.ssa Roberta Novielli, direttrice e ‘anima’ del Festival. “Mi piace ricordare che 12 tra i concorrenti sono donne, che presentano i temi più scottanti e gli stili più inediti. Ancora una volta, come tendenza generale, si parla di famiglia, ma con un’interessante novità rispetto agli anni passati. Nelle storie raccontate c’è sempre qualcuno che cerca disperatamente di tenere insieme queste famiglie, intese nel senso più variegato e puro del termine.”

“Siamo orgogliosi di questa sesta edizione dello Short Film Festival cafoscarino, sempre più internazionale e ricco di iniziative e collaborazioni importanti – afferma il Prof. Flavio Gregori, Prorettore alle Attività e Rapporti Culturali. – Oltre alla sua ‘prima’ missione, infatti, di scopritore di talenti, lo Short si è arricchito di molti eventi collaterali. E’ luogo di sperimentazione ma anche di memoria, perché stimola i giovani a fare esperienza, a lavorare ma anche a studiare e scoprire la tradizione cinematografica del passato.”

Il Festival, realizzato con la collaborazione della Fondazione di Venezia, è il primo in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università e mantiene fede alla sua mission di essere una manifestazione pensata dai giovani per i giovani: sono loro i protagonisti di questa grande festa, dall’una e dall’altra parte dello schermo. Lo “Short” è, infatti, concepito come momento professionalmente formativo per gli studenti volontari di Ca’ Foscari, i quali forniscono linfa vitale sempre nuova alla collaudata macchina organizzativa del festival, guidata da figure professionali d’esperienza, con il coordinamento del direttore artistico e organizzativo Roberta Novielli. La partecipazione attiva degli studenti rimane comunque un elemento centrale nella filosofia dello Short, poiché i giovani sono coinvolti in tutte le fasi della realizzazione del festival: dal catalogo alla logistica, dall’ufficio stampa ai sottotitoli, dal gruppo video alla giuria dei concorsi collaterali. Da quest’anno inoltre si è aggiunto il gruppo denominato “distribuzione” che aiuterà i registi del Concorso Internazionale a far conoscere i propri lavori in altre iniziative simili presenti nella penisola. I volontari dello Short crescono di anno in anno, e a chi vi ha già partecipato – e con entusiasmo continua a farlo – si aggiungono sempre forze nuove, tanto da oltrepassare anche quest’anno la cifra dei 200 studenti volontari.

Momento centrale del Festival è il Concorso Internazionale che si preannuncia quest’anno come quello di livello qualitativamente più alto nella storia dello Short con 30 cortometraggi provenienti da 28 scuole di cinema. Questo è dovuto anche al fatto che il Festival è oramai diventato una delle principali vetrine italiane per tutti quei giovani registi che frequentano o si sono appena laureati nelle più prestigiose scuole di cinema e università del mondo. Il Concorso di quest’anno si distingue anche per una varietà geografica senza precedenti, che coinvolge tutti e cinque i continenti con la cifra record di ben 27 nazionalità differenti (considerando paesi di produzione e paesi d’origine dei giovani registi). Difficile trovare dunque una chiave di lettura comune tra personalità e cinematografie così lontane, ma tra le opere selezionate emerge una particolare attenzione nei riguardi dei diritti civili, spesso in paesi dove la lotta per essi è ancora più drammatica. Ciò avviene anche a causa di incomprensioni culturali, come quelle messe in scena in Nabilah del tedesco Paul Meschuh, sul tragico sfondo della guerra in Afghanistan, o tradizioni radicate nel tessuto della società, come in 500 Ounces of Gold della giovane regista iraniana Shahrzad Dadgar che riflette sul tema dell’aborto in un paese nel quale questo rimane ancora tabù, ma anche la libertà di parola è a fdrischio per la giornalista protagonista di Where is Don? della kosovara More Raca. Si lotta però non solo per la difesa dei diritti, ma anche per quella dei propri cari: una tematica universale che, infatti, pur in contesti socio-politici molto eterogenei, accomuna cortometraggi provenienti da tutto il mondo, a partire dall’Italia con Mio fratello di Simone Bozzelli, passando per l’India, rappresentata da Ballad of Laila Leela di Lubna Sharmin, fino ad arrivare al Giappone di Hashi (The Brigde) di Suzuyuki Kaneko, figlio d’arte del noto regista giapponese Shusuke (Death Note).

La Giuria internazionale, che sarà chiamata a decretare il vincitore del Concorso e ad assegnare il premio per la miglior colonna sonora offerto dalla Fondazione Levi, quello per la miglior fotografia offerto dalla vetreria artistica Vivarini e la menzione speciale Volumina, è costituita come sempre da tre personalità di grande spessore provenienti dal mondo del cinema. Il regista giapponese Takashi Shimizu è uno dei padri del J-Horror, distribuito ampiamente anche nelle sale italiane nel decennio scorso e fonte di molti remake hollywoodiani: tra i suoi titoli più amati, la saga di culto The Grudge (di cui ha diretto anche due degli episodi americani). Meno conosciuto in Italia, ma altrettanto importante per la cinematografia internazionale, è il regista Girish Kasaravalli, grande teorico del cinema indiano nonché uno dei fondatori del Parallel Cinema degli anni ’70. I suoi film hanno vinto quattro volte il Golden Lotus (l’Oscar indiano) e partecipato a numerosi festival internazionali, tanto che quello di Rotterdam ha tributato al regista una retrospettiva nel 2003. Unico rappresentante italiano della giuria è Giannalberto Bendazzi, una delle massime autorità internazionali nel campo del cinema d’animazione, autore e curatore di numerosi saggi e volumi di cui l’ultimo, l’imponente Animation – A World History, è appena uscito in tre volumi in inglese per la Focal Press. Ai tre giurati sarà dedicato il consueto Programma speciale della giuria, nel quale presenteranno un cortometraggio da loro scelto. Da non perdere l’anteprima italiana di Project Scissors: Night Cry (2015) di Shimizu, un lavoro nato per supportare il lancio del videogame “Night Cry”. Bendazzi presenterà invece il corto animato d’autore Schody (Stairs, 1969) di Stefan Schabenbeck, mentre Kasaravalli porterà la sua prima regia, Avasesh (1975).

Di grande prestigio è anche l’autore del manifesto di questa sesta edizione: Igort, nome d’arte di Igor Tuveri, conferma infatti la sua collaborazione con il Ca’ Foscari Short Film Festival 2016 per il terzo anno consecutivo, regalandoci una sua bellissima illustrazione tratta dall’opera Sinfonia a Bombay. Fondatore della casa editrice Coconino Press, Igort è uno dei fumettisti italiani più apprezzati a livello nazionale e internazionale, tanto che le sue opere sono state distribuite in tutto il mondo. Nel suo ultimo lavoro – Quaderni giapponesi (2015) – ripercorre, tra suggestioni visive e filosofiche, il suo straordinario viaggio pionieristico come primo disegnatore occidentale chiamato a lavorare per riviste giapponesi.

Ricchissima e variegata anche quest’anno l’offerta dei programmi speciali che spazia tra retrospettive, focus, workshop e incontri con gli ospiti. Tra i fiori all’occhiello di questa sesta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival 2016 c’è sicuramente la presenza del grande animatore americano Bill Plymton, una vera e propria istituzione nel campo dell’animazione a livello globale, tanto che, nonostante sia autore di un cinema sperimentale e autoriale, i suoi lavori sono stati candidati per due volte agli Oscar per il miglior cortometraggio animato. Gli spettatori dello Short avranno la fortuna di assistere a un’imperdibile masterclass di due ore, durante la quale Plympton mostrerà anche alcuni dei suoi lavori più importanti come Guard Dog, Your Face e Footprints.
Altro appuntamento da non perdere è l’omaggio a Robert Altman nel decennale della sua scomparsa, a cura di Michele Fadda. Per ricordare il grande regista americano, lo Short ha riunito istituzioni importanti come la UCLA, il Wisconsin Center for Film and Theater Research e l’Altman Estate, per offrire al suo pubblico due gioielli della filmografia “corta” del regista premio Oscar: i dissacranti The Perfect Crime (1955) e Pot au feu (1966), oltre al video musicale Girl Talk (1966) realizzato per Bobby Troup.

Lo Short però vuole anche guardare al futuro come è sua caratteristica, quindi saranno ben tre i programmi speciali dedicati a realtà sviluppatesi soprattutto sul web, la frontiera più dinamica della medialità narrativa contemporanea, pur prendendo poi strade differenti. Nominata “Webserie europea dell’anno” nel 2015, SOS -Save Our Skins – ideata e scritta dagli inglesi Chris Hayword e Nat Saunders per la regia di Kent Sobey – è un divertente racconto horror post-apocalittico sulla scia delle parodie britanniche inaugurate dai film di Simon Pegg e Nick Frost. Lo Short proporrà in anteprima italiana un episodio di oltre 20 minuti che condensa l’acclamata serie, poi divenuta anche un lungometraggio. L’Italia non è da meno e tra i gruppi emersi in questi anni, capaci di promuoversi ed espandersi grazie alla rete, va sicuramente annoverata la John Snellinberg Film; collettivo che si diverte a rielaborare i generi con ironia tutta toscana. Nel programma speciale curato da Michele Faggi saranno presentati cinque videoclip realizzati per diversi musicisti e due cortometraggi: il fantahorror apocalittico The day before the day after e il “film di natale per famiglie” Il racconto di natale di John Snellinberg. Pensata per il web nel formato, ma approdata fino alla Radiotelevisione svizzera è Arthur, webserie in dieci episodi che vede protagonista un serial killer, all’apparenza un distinto e tranquillo quarantenne, che ha deciso di smettere con le uccisioni. Sorta di Dexter alla ticinese, la serie ideata da Nick Rusconi (anche regista) e Chloe de Souza è un’esplosiva miscela di suspense e ironia che il pubblico dello Short avrà la possibilità di apprezzare integralmente alla presenza dei due creatori e del produttore Alberto Meroni, in un programma speciale realizzato in collaborazione con il Consolato svizzero a Venezia.

Lo Short è da sempre attento anche a dare risalto alle cinematografie cosiddette periferiche, spesso poco studiate e ancora meno viste. Per offrire una vetrina importante e far allo stesso tempo conoscere agli spettatori opere preziose, sono due quest’anno gli appuntamenti di questo tipo. Il primo è New Slovenian Cinema, dedicato alla vivace realtà del cinema sloveno che, pur nostro confinante, è praticamente sconosciuto in Italia. Per questo il Festival presenterà un programma curato da Rene Maurin e Martin Srebotnjak, composto da tre cortometraggi provenienti dalla scuola di cinema più importante del paese, la Academy of Theatre, Radio, Film and Television (AGRFT) di Lubiana. Per andare a scoprire la seconda cinematografia bisognerà spingersi invece molto più a Est dove, nell’immenso panorama del cinema indiano, vive e si sviluppa il cinema garo, popolazione che vive tra l’Ovest dell’India e il Bangladesh con una lunga tradizione culturale. Il pubblico dello Short potrà conoscere il popolo garo grazie al programma speciale Nella dimora delle nubi a cura di Cecilia Cossio, durante il quale sarà presentato il documentario Wangala: A Garo Festival di Bappa Ray, accompagnato da una breve presentazione del cortometraggio Rong’ Kuchak – Echoes di Dominic Sangma che proprio lo scorso anno vinse allo Short il premio Volumina.

In un programma speciale a cura di Michele Faggi verrà ricordato il genio multiforme di David Bowie con la proiezione di Reality, documentario artistico di Steven Lippman del 2003. Torna l’appuntamento con Lo sguardo sospeso, programma speciale a cura di Elisabetta Di Sopra sulla video-arte italiana più recente, con sei lavori che riflettono sul tema del corpo. Carlo Montanaro presenterà invece Muto? No grazie!, un programma speciale dedicato alle prime sperimentazioni sonore nella storia del cinema, partendo addirittura dal 1894 per arrivare al primo film sonoro della storia: The Jazz Singer (1927). Davide Giurlando cura Anymation, un corposo workshop diviso in due appuntamenti sul cinema d’animazione, quest’anno dedicato alle regie “doppie”. In un altro programma speciale saranno presentate quattro tra le più recenti opere del vasto catalogo di Promofest, piattaforma spagnola che promuove attivamente i lavori di giovani registi, distribuendoli e presentandoli nei festival di tutto il mondo. Infine verrà presentato il cortometraggio realizzato dai 26 studenti del Corso di cinema digitale organizzato a Ca’ Foscari dagli stessi coordinatori dello Short che, insieme a un team di professionisti, hanno guidato i ragazzi in tutte le fasi della realizzazione di un cortometraggio basato sul racconto breve di Italo Calvino “L’avventura di due sposi”.

Ad affiancare il Concorso Internazionale torna come ogni anno anche il Concorso Scuole del Veneto dedicato a lavori realizzati da studenti degli istituti superiori della regione, di cui saranno presentati i tre corti finalisti: Sogno infernale di Lorenzo Bazan e Elia Risato, Fleeting Time di Riccardo Dall’Acqua e Two Faces di Riccardo Tonon. Vengono inoltre confermati i due concorsi collaterali che accompagnano il festival da qualche anno: la quarta edizione del video-concorso Short&Sostenibilità, ideato in collaborazione con Ca’ Foscari sostenibile, è un contest aperto a tutti i giovani sotto i 35 anni, i quali dovranno ripensare il concetto di sostenibilità in un corto di cinque minuti, realizzato con qualsiasi tecnologia a loro disposizione. Giunge invece alla terza edizione il Premio “Olga Brunner Levi” in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, dedicato a videoclip realizzati da studenti delle Scuole Secondarie di II grado di tutta Italia che dovranno essere realizzati da una donna o avere una protagonista femminile, collegandosi al contempo a un tema musicale. Torna infine lo spazio dedicato allo storico Videoconcorso Pasinetti, da sempre partner dello Short, che presenterà cinque lavori da loro selezionati.

Dopo il grande successo del 2015 torna il Video-oke!, sorta di gioco di ruolo in cui degli improvvisati attori provano a doppiare i dialoghi dei celebri film che scorrono sullo schermo. Dal tono altrettanto divertente è il mini-programma speciale intitolato Zapping the Web, a cura di Davide Giurlando, una raccolta di filmati divertenti scovati in rete, per riprodurre sul grande schermo quel flusso costante di video e notizie buffe che inondano quotidianamente le bacheche dei nostri social network. In Auditorium saranno inoltre esposte le opere della mostra “Fotogrammi” del pittore veneziano Lanfranco Lanza. La cerimonia di premiazione sarà impreziosita come da tradizione da due spettacoli legati al mondo del cinema: quest’anno a esibirsi sul palco dell’Auditorium saranno l’artista e danzatrice Roberta Pennisi e l’artista marziale cinese Xu Baolong.

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