SOS La Difesa del Cittadino

Il bullismo frutto di una criminalità minorile importata

La sicurezza è uno dei fronti in cui lo Stato dovrebbe intervenire in modo preventivo, soprattutto quando si tratta di bullismo. Ma non sempre accade

Troppo spesso i minori sono vittime di violenze. A volte da parte di adulti, altre volte da parte di minori come loro. Il bullismo è un fenomeno diffuso non solo nelle megalopoli mafioso-camorristiche di cui siamo abituati a sentir parlare, come Palermo o Napoli, ma anche in città in cui fa meno specie. Il degrado che testimonia come stiamo finendo alla deriva proviene da diverse città.

In questo caso siamo a Ferrara, dove un ragazzino tredicenne è stato taglieggiato da tre minori, due stranieri e uno italiano, dopo che gli avevano rubato il cellulare. “Se parli ti finiamo di botte”, queste le parole dei tre farabutti. E ancora, il tredicenne interviene per liberare il fratellino piccolo e un amichetto che erano stati accerchiati da quei bulli, e loro rispondono con una minaccia: “Se non ritiri la denuncia ti riempiamo di botte”.

I genitori delle vittime di bullismo si aspettano giustamente che gli aggressori paghino per i loro comportamenti, ma soprattutto che lo Stato si faccia avanti e intervenga in modo preventivo e, quando serve, repressivo. Dove sono i genitori di questi ragazzini? E se non ci sono, dove sono gli assistenti sociali e lo Stato? Ormai non c’è più niente da fare. Bisogna che le persone abbiano paura di finire in carcere, e che non pensino alla cella come un luogo comodo.

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