L’inizio della carriera con “Una lacrima sul viso”
Parla il cantante: “Artisticamente zio Body, detto “Mister Lacrima sul viso”, è nato nel 63, non nel 64, dove ho fatto “Una lacrima sul viso”. Già dal 63 ho fatto, con la casa discografica Dischi Ricordi, tre 45 giri. Però non c’era tanta promozione e quindi non vendettero tanto. Poi, nel 64 feci ascoltare al papà di Mogol, Mariano Rapetti, la parte musicale d’ “Una lacrima”. Mogol fece un testo meraviglioso, ed è nato così il successo di questa canzone.”
Bobby Solo è sempre stato un grande fan di Elvis Presley e dei tanti giganti degli anni sessanta, da James Brown da Aretha Franklin. Il suo consiglio è continuare ad ascoltarli.
I maestri del passato per Bobby Solo
“Io vi consiglio di partire dal passato. Il mio bambino di 11 anni e mezzo quando aveva 6 anni studiava l’Iliade, l’Odissea, i Sumeri e gli egiziani. Quindi, piuttosto che ascoltare la musica moderna, per creare una formazione musicale bisogna ascoltare Dean Martin, Frank Sinatra, Elvis Presley, BB King, Gilbert Bécaud, Nat King Cole, Aretha Franklin, James Brown, Celentano, Ornella Vanoni, Mina, Little Tony e se proprio capita anche Bobby Solo.”
Gli anni passano, ma Bobby Solo che ha vinto due Sanremo ed un Festivalbar, non ha mai rinunciato al suo iconico ciuffo. Anche quello ha fatto la sua parte.
La presenza scenica tra l’amore del pubblico e l’iconico ciuffo
“Beh, io credo che il ciuffo abbia aiutato. Ma quando ho cominciato ero giovane, magro e simpatico, e quindi credo che il ciuffo possa avere dato un 30% del successo. Però credo di aver avuto anche una simpatia ed un amore con il pubblico che tutt’ora ho anche con i giovani. Certo se avessi perso il ciuffo come capita spesso mi sarei fatto una parrucca di quelle buone, asiatiche, con delle basette bellissime, avrei cantato con quella e non avrei problemi.”
Anche la voce di Bobby Solo è rimasta intatta, bellissima e suadente. Dunque, intonare “Una lacrima sul viso” solo per noi è quasi d’obbligo. Grazie Bobby!
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