L’esibizione al Teatro Fenice e il pensiero del regista Paul Curran
È un nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. La regia è affidata allo scozzese Paul Curran, con scene e costumi di Gary McCann e light design di Howard Hudson. La direzione musicale di Marcus Stenz, alla testa dell’orchestra del Teatro La Fenice.
“Credo che Ariadne auf Naxos, opera in un atto con prologo sul libretto del poeta romantico Hugo von Hofmannsthal, sia un lavoro meraviglioso, brillantemente strutturato, nel quale Strauss fa quello che fa in tutte le sue opere. Esamina cioè lo stato umano, analizza come gli umani reagiscono fra loro, la difficoltà del compromesso”. Descrive così il componimento il regista Paul Curran.
“Dunque, questo nostro mondo dove tutto è digitale, perfetto e meraviglioso” – aggiunge Curran – “è soltanto un’illusione. Il mondo è tutt’altro che perfetto e meraviglioso. Teseo non torna e arriva invece al suo posto Bacco. Il che significa che l’idealismo vale soltanto per la mente e non per la vita reale.”
La modernità della partitura secondo il direttore Marcus Stenz
“Quella di Ariadne si può definire una partitura su misura”. Ha dichiarato il direttore d’orchestra Marcus Stenz. “Una partitura di particolarmente adatta e congeniale a questa storia e all’idea sorprendente di avere più situazioni che avvengono simultaneamente. Questo fatto già di per sé la rende molto moderna, perché se si guarda la vita di oggi ci si rende conto che è estremamente complessa: tristezza e allegria, contemporaneamente, nella stessa scena”
Strauss ha quindi inventato qualcosa che ci permette davvero di fare esperienza della completezza della vita e che rende Ariadne così importante anche per il pubblico di oggi.
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