Sta arrivando l’estate, ma i procuratori di San Marco pensano già al mese di novembre con terrore. Per questo, anche se in questi giorni il sole sta spuntando timidamente, Carlo Alberto Tesserin pensa alle alluvioni, alle piogge, all’acqua alta. Lancia, inoltre, l’ennesimo appello al Provveditorato affinché partano i lavori per le barriere in vetro sui 3 lati della Basilica di San Marco.
Il progetto
I soldi ci sono: 3 milioni e mezzo di euro. I progetti sono stati approvati ma la ditta non è stata ancora trovata. Bisogna fare in fretta per mettere le lastre al posto delle transenne. L’opera non sarà bellissima, ha detto Tesserin, ma abbrutisce la basilica in modo accettabile. Ha infatti dichiarato convinto che sarà soprattutto provvisoria, in attesa che il Mose entri a regime anche per l’acqua alta un metro.
Una soluzione dal passato
Qualcosa comunque lo staff che cura la manutenzione della Basilica è riuscita a recuperare i Gatoi: le antiche canalizzazioni in muratura costruite intorno alla Basilica. Sono state portate alla luce solo di recente e consentono di espellere l’acqua fino a 90 cm dal nartece, ossia l’ingresso della Basilica, decorato con mosaici straordinari, ma più basso rispetto al pavimento della chiesa e dunque soggetto a trasformarsi in una piscina quando la piazza si allaga.
