Intervistiamo oggi Andrea Vavolo, della CGIA di Mestre, in merito a come sta cambiando e come si sta trasformando l’economia. Tratteremo il tema degli aiuti economici che sono stati forniti in Italia, senza trascurare il confronto economico con gli altri paesi.
L’analisi degli aiuti economici
Di tutto quello che è stato messo nel sistema economico come extra deficit e maggior spesa, troviamo 118 miliardi di euro. E’ una cifra che viene superata solo dalla Germania con 244 miliardi e dalla Francia. Tuttavia, relativizzando questa cifra con tutti gli altri paesi si scopre che non siamo in cima ma ci collochiamo a metà strada, nella situazione delle concessioni di aiuti economici. La situazione si fa ancora più preoccupante se osserviamo che alle nostre spalle ci sono i paesi dell’Est, Cipro, Malta e la Lettonia. Ci troviamo allo stesso livello della Spagna.
“E’ come se a ogni cittadino italiano fossero state date 1.979 euro per far fronte a tutto quello che si è dovuto far fronte durante questa pandemia.” Queste le parole di Andrea Vavolo. Di questi aiuti, in ogni caso, i paesi che sono riusciti a impiegare di più le concessioni sono Austria, Belgio, Germania e Francia. Quindi, rispetto ai nostri competitors internazionali noi italiani siamo più indietro.
La situazione italiana
La situazione nel panorama italiano non ci mostra sicuramente un insieme di dati positivi. Sia per gli aiuti economici non impiegati, sia per il ritmo di contagiosità, sia per il tasso di mortalità, l’italia è in posizione di svantaggio rispetto a tutti i suoi competitors territoriali. “E’ come se avessimo bruciato 22 anni di crescita economica. Il PIL italiano del 2020 può essere paragonato, e non evidenziare grandi differenze, a quello del 1998. Quando se questa operazione fosse fatta in altri paesi europei, il confronto ci porterebbe ad un paragone con il PIL di massimo 5-7 anni fa. La situazione è molto delicata.” Così racconta Vavolo.
Tra i vari studi da lui realizzati spiega che non sono state tanto le manovre messe in atto dal governo Conte-bis ad aver sollevato questa situazione, anzi forse in quel caso sarebbe stata peggiore. Al contrario i mali italiani più profondi sono strutturali e di lungo periodo come per esempio la giustizia, la burocrazia e i cantieri. Queste per essere superate hanno la necessità di essere riformate. Sicuramente finché non ce ne libereremo saremo sempre un passo indietro agli altri paesi.
Lo spreco dell’assegnazione dei fondi
“Anche a livello di sprechi, più volte abbiamo segnalato il problema. Secondo noi alcuni tipi di scelte sono stati semplicemente degli sprechi di risorse. Come il cashback, o anche come i banchi a rotelle, uno dei più visibili. Gli interventi per le aziende in modo più mirato e verificato dovevano essere svolti in maniera più corretta ma probabilmente non c’erano gli strumenti per farlo. Probabilmente anche il fatto di sentire la pressione nel dover agire subito ha causato quella famosa distribuzione a pioggia anche per imprese che non avrebbero dovuto riceverli o in maniera differente.
Il nuovo decreto che stanno varando, il Decreto Sostegno, potrebbe essere una buona possibilità per dare in futuro alle aziende, gli aiuti economici di cui hanno bisogno. Ovviamente il parametro non sarà modificabile e chi non ricade nei parametri indicati per i ristori non verrà agevolato nemmeno se si trova in una condizione di grave difficoltà. Si parla di 32 miliardi di cui almeno una decina destinati alle imprese. Sicuramente, il cambio di governo non ha accelerato questo nuovo decreto che si sarebbe dovuto vedere già nella fase di caduta del precedente”. Queste le parole di Andrea Vavolo.
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