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Spiagge a gara, i gestori: “vogliamo giusti risarcimenti”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma delle concessioni balneari e molti gestori temono di perdere il tratto di spiaggia dove hanno investito per decenni

La mannaia sui gestori della spiagge è arrivata del resto era in attesa da tempo. Da Gennaio 2024 i servizi lungo la spiaggia saranno messi in gara. Chi ha costruito sul lungo mare un ristorante, chi si sia attrezzato con un centinaio di ombrelloni lettini, o abbia organizzato i servizi igienici e lo spazio per il benigni dunque potrebbe essere costretto a cedere tutto.

Il passaggio però non sarà del tutto devastante perchè il Consiglio dei Ministri guidato dei Draghi ha provato un indennizzo per il concessionario uscente e commisurato gli investimenti compiuti. Solo le coste venete ha 150 associati ad Unionmare Veneto non sono spaventati. GUARDA ANCHE: L’intervista ad Alberto Maschio

Il commento di Alessandro Berton

“Siamo moderatamente soddisfatti che si siano accolte alcune delle istanze tra cui quella degli indennizzi. Quindi del riconoscimento non solo del residuo degli ammortamenti ,ma anche del valore commerciale. Del tutto evidente è che se la costa veneta rappresenta il 50% del primato turistico della nostra regione questo è anche merito degli operatori. I concessionari sono da sempre dei custodi premurosi e attenti di un suolo pubblico. Ma le aziende che insistono su quel suolo sono delle aziende private che si sono costituite in anni di sacrifici e di investimenti.”

La riforma delle spiagge

La riforma inevitabile pena una pesante sanzione del Unione Europea punta a favorire le piccole imprese e salvaguardare l’occupazione. Dunque per affidare la concessione sarà chiesta la garanzia mantenimento del personale impiegato del concessionario uscente.

C’è inoltre un’attenzione alla tutela delle coste l’obbligo di garantire il libero gratuito accesso al mare e sono previsti interventi per favorire l’uso della spiaggia ai disabili. Tuttavia, il ristoro per i beni non ammortizzati non è considerato sufficiente. Per questo Matteo Salvini ha annunciato che lavorerà per il miglioramento della riforma in Parlamento, suscitando l’arrabbia del PD.

“Confidiamo che questo provvedimento possa essere ulteriormente integrato e migliorato non solo dando degli approfondimenti e degli ulteriori dettagli sul tema degli indennizzi ma anche consentendo di mettere quella cornice regionale per essere calato poi sul territorio e riconoscere le peculiarità che la regione del Veneto ha e che la distingue rispetto agli altri territori costieri italiani”.

Giorgia Meloni

Molto dura sulla riforma invece Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che parla di esproprio danni di 30 mila imprese balneari. Nonchè del chiaro intento da parte di concorrenti stranieri di prendersi una fetta del business delle spiagge che appartiene esclusivamente a Spagna, Italia, Greca, e Croazia con lo scuso della libera concorrenza in Europa.

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