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Redentore 2020: com’è nata la festa. Parla Alberto Toso Fei

I veneziani sono alle prese con la nuova versione del Redentore, senza foghi, ma con quattro piattaforme che navigheranno lungo il canale grande per far ascoltare brani musicali a chi cenerà nelle barche e lungo le fondamenta. Alberto Toso Fei ci racconta in questo video la disperazione da cui è nata la forza di questa festa.

Da cinque secoli la Festa del Redentore 2020 è una delle ricorrenze più sentite dai veneziani. L’evento ricorda la liberazione dalla peste che flagellò Venezia dal 1575-1577, decimando più di un terzo della popolazione della città, e la costruzione, per ordine del Senato veneziano, della Chiesa del Redentore quale ex voto per la liberazione della città, con allestimento di un ponte votivo sul canale della Giudecca.

Festa del Redentore 2020

La Festa del Redentore 2020 sarà diversa e più romantica nella logica della responsabilità e della sicurezza, dovute al momento che stiamo attraversando. Si potrà quindi festeggiare nel rispetto delle distanze e di tutte le prescrizioni dettate dall’emergenza in corso, sia in barca che a terra. Ci sarà il ponte votivo, tra le Zattere e la Chiesa del Redentore, aperto dalle ore 20.30 di venerdì 17 luglio alle ore 24.00 di domenica 19.

Non mancheranno le luminarie lungo le rive delle Zattere e della Giudecca e un intrattenimento musicale itinerante in Canal Grande, in Bacino San Marco e lungo le Zattere e la Giudecca con le Galleggianti del Redentore, tra le ore 19.00 e le ore 23.00 di sabato 18 luglio.

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